CATANIA – “Non sarò candidato alla presidenza della Regione Siciliana il 5 novembre prossimo. Ringrazio gli amici di Liberitalia, di Scelta Civica, di Fare, e tutti coloro che in queste settimane mi hanno incoraggiato. Non ci sono però le condizioni”.
L’annuncio è dell’amministratore unico di Riscossione Sicilia, Antonio Fiumefreddo, che sottolinea che “ha vinto la mafia” e di volere evitare “sovraesposizioni quando persino le istituzioni ti lasciano solo”.
“Gli schieramenti in campo – spiega Fiumefreddo – hanno avviato una campagna milionaria. Non ho neanche la minima parte delle loro risorse finanziarie per affrontare una battaglia così impari, eppure lavoro. Vorrei sapere dove prendono tanto denaro. Le liste sono piene di soggetti impresentabili, persino con candidati già sottoposti a delicatissime indagini. Cercano il voto nei quartieri con il più alto tasso di presenza criminale”.
“Bisognerebbe cominciare a pensare – ipotizza Fiumefreddo – a un Daspo elettorale se vogliamo salvare la libertà di voto e la democrazia stessa. In queste condizioni non io ma persino San Francesco stigmatizzato verrebbe sconfitto dal consigliere di quartiere con tanto di patronato”.
“Una candidatura come la mia, che può contare ‘solo’ su una parte del voto di opinione – sottolinea Fiumefreddo – non può far correre il rischio, pur non voluto, di avvantaggiare uno degli schieramenti dei quali scongiura la vittoria. Né si vorrebbe in alcun modo procurare danno a chi invece ricerca il consenso liberamente e correttamente. Si rischia il ruolo dell’inutile idiota”.
Infine, dice Fiumefreddo, “tengo alla mia vita, non tanto per me quanto per la mia famiglia. Tengo al mio lavoro di avvocato, unica fonte di reddito. Troppi segnali ho ricevuto per non comprenderne i rischi”.
“Ha vinto la mafia anche se voglio ancora sperare che possa batterla chi è più forte di me. Io continuerò a lottare, forte solo della mia onestà, come migliaia di cittadini siciliani, ma basta sovraesposizioni quando persino le istituzioni ti lasciano solo. Per le sopra esposte ragioni – chiosa Fiumefreddo – avendo rifiutato categoricamente qualsiasi accordo con destra e sinistra, che pari sono, rinuncio a candidarmi”.
“Ha vinto la mafia, non mi candido”
Fiumefreddo abbandona l'idea di scendere in campo per le Regionali: "Campagne milionarie e liste piene di soggetti impresentabili. Servirebbe un Daspo elettorale"