SANTA CROCE CAMERINA (RAGUSA) – “Questo è un giorno particolarmente triste per tutti noi, il terzo anno senza Loris. A volte, ritornando con la mente a quel giorno, rivivo quella sensazione di distruzione morale ed affettiva e di tormento senza fine. Sono stati giorni terribili, connotati da un vuoto logorante e da una sofferenza inimmaginabile”.
Davide Stival affida un messaggio al suo legale, l’avvocato Daniele Scrofani, nel terzo anniversario dell’uccisione del figlio di 8 anni, avvenuto a Santa Croce Camerina, nel Ragusano. Per il delitto è stata condannata, in primo grado, a 30 anni di reclusione la madre, Veronica Panarello, accusata di avere strangolato il figlio con fascette di plastica e di averne poi gettato il corpo nel ‘canalone’. Ieri la Procura generale di Catania ha chiesto alla Corte d’assise d’appello la conferma della sentenza.
“Il ricordo di Loris – aggiunge Davide Stival, che ha avviato le pratiche del divorzio dalla moglie – è sempre vivo e vorrei che questo non fosse soltanto un giorno importante per la sua memoria, ma che acquistasse significato anche per tutti quei bambini che subiscono violenza tra le mura domestiche. Si è tanto discusso in questi giorni della violenza perpetrata negli asili o nelle scuole ai danni dei più deboli. Questi – sottolinea il padre di Loris – dovrebbero essere luoghi protetti di insegnamento e di crescita, nei quali i genitori possano riporre fiducia e dove i bambini possano relazionarsi in totale sicurezza”.
Oggi nella chiesa madre di Santa Croce Camerina, alle 18, sarà celebrata una messa in ricordo di Loris. Il padre ha fatto appendere dei manifesti per ricordarlo con la scritta: “Il mio pensiero, oggi, vola lassù oltre le nuvole, nel cielo… Tu, piccola stella luminosa in mezzo a miliardi di stelle, brilli della luce più bella! Il tuo papa”.
Tre anni senza Loris: “Basta violenze”
Delitto di Santa Croce Camerina. Il padre Davide Stival: "Vorrei che fosse un giorno importante per la memoria di mio figlio, ma anche per tutti quei bambini che subiscono abusi tra le mura domestiche"