ROMA – “Io non sono un uomo da graziare. Io sono un uomo da liberare almeno per curarsi”. Lo ha detto Marcello Dell’Utri al senatore di Fi Francesco Giro che è andato a visitarlo nel carcere romano di Rebibbia. “Questo mi ha ripetuto mentre lo abbracciavo forte”, ha spiegato Giro aggiungendo: “Non vuol sentire parlare di grazia. Non la vuole e comunque la rifiuterebbe”.
Il senatore ha riferito che l’ex politico palermitano, fondatore di Forza Italia iniseme con Silvio Berlusconi, “ha cominciato lo sciopero del vitto carcerario. Non mangia il cibo del carcere ma le pochissime cose che acquista per sé, fette biscottate qualche crackers, biscotti e della cioccolata. E acqua minerale. Rispetto a un paio di mesi fa l’ho visto dimagrito e sopratutto insofferente”.
“Conosco Marcello – racconta Giro – da 20 anni. Il mio apprendistato politico lo devo a persone come lui. E’ sereno anche se amareggiato per la sua vicenda carceraria. Tre perizie mediche su quattro hanno stabilito che le sue attuali condizioni di salute sono assolutamente incompatibili con il regime penitenziario. Ma il tribunale di sorveglianza ha negato il beneficio dei domiciliari in base alla quarta e unica perizia negativa per Marcello quella (guarda un po’) presentata dal tribunale di sorveglianza”.
Dell’Utri chiede la scarcerazione
Il fondatore di Forza Italia è rinchiuso a Rebibbia e rifiuta parte del cibo: "Non voglio la grazia, ma ho bisogno di cure"