PALERMO – La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio di Luca Lucciardi, ufficiale della Marina responsabile della Sala Operativa, e di Leopoldo Manna, capo
della Centrale Operativa della Guardia Costiera, per il naufragio di una imbarcazione di siriani avvenuto l’11 ottobre 2013 al largo di Lampedusa, ma in acque maltesi, nel quale
morirono circa 300 persone, tra cui molti bambini.
Sono accusati di rifiuto di atti d’ufficio e di omicidio colposo per aver colpevolmente ritardato l’intervento della nave militare italiana Libra.
La richiesta di rinvio a giudizio, firmata dai pm Sergio Colaiocco e Santina Lionetti, è conseguenza del rigetto dell’archiviazione dell’inchiesta deciso dal gip Giovanni Giorgianni il 13 novembre scorso. Il magistrato, in particolare, ordinò l’imputazione coatta per Lucciardi e Manna e dispose ulteriori indagini in relazione alla posizione di Catia Pellegrino, comandante della Libra all’epoca dei fatti. Il gip Bernadette Nicotra ha fissato la data del 16 febbraio prossimo per l’esame della richiesta di processo.
La procura aveva inizialmente sollecitato l’archiviazione dell’inchiesta ritenendo che nessun illecito penalmente rilevante si potesse configurare dietro i presunti ritardi
legati al naufragio. Diversa la lettura dei fatti da parte del gip secondo il quale ci fu un “buco” di circa 45 minuti nella decisione di intervento delle autorità italiane, così come
sollecitato dai maltesi alla luce dell’intervenuto pericolo imminente di naufragio, che potrebbe essere stato determinante per la tragedia.
La procura condivide ora questa impostazione tanto da aver chiesto il rinvio a giudizio dei due ufficiali.
Naufragio 2013, a giudizio due ufficiali
Trecento migranti morti: Luca Licciardi e Leopoldo Manna sono accusati di omicidio colposo per aver ritardato l'intervento della nave militare