AGRIGENTO – I carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato un presunto “caporale”, un 58enne operaio forestale, originario di Ribera e denunciato a piede libero altre sei persone residenti nel centro crispino, tra cui il titolare di un’azienda agricola, accusati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
Gli indagati utilizzavano 10 lavoratori in “nero”, tutti stranieri, impiegati illecitamente nella raccolta delle arance. Sono state elevate sanzioni per 40.000 euro. L’arrestato, su disposizione della Procura di Sciacca (Ag), è stato sottoposto agli arresti domiciliari.
Raccogliere il maggior numero di frutti a poco prezzo, sfruttando alla giornata lavoratori stranieri in “nero” e approfittando della loro condizione di bisogno. Era questo il metodo adottato dal “caporale” riberese in accordo con il titolare di un’azienda agricola, secondo i militari.
Operai in nero per raccogliere le arance
Sfruttavano 10 lavoratori stranieri in campagna: in manette a Ribera un "caporale", denunciate sei persone