Sull’iniziativa odierna dell’inaugurazione del parcheggio all’interno dell’ex rimessa Amt di via Plebiscito interviene con una dura critica la Ugl. “Eravamo seriamente preoccupati e allarmati che ancora oggi non erano state ancora organizzate inaugurazioni e passerelle. Fortunatamente siamo stati smentiti da un’amministrazione che sul taglio del nastro ha fondato la sua ragione di esistere ed è subito arrivato l’evento di oggi che, anziché celebrare un passo in avanti per questa città, prova a nascondere i gravi problemi dell’Azienda metropolitana trasporti e, in generale, della mobilità cittadina. Insomma, grazie ai soliti amministratori festeggiamo l’ormai ingente debito (magari accumulandone dell’altro) e una sostenibilità che sta nei sogni, considerato che muoversi a Catania è sempre più insostenibile (basta consultare la voce Tondo Gioeni)”.
“Largo dunque alle feste – proseguono dal sindacato di via Teatro Massimo – salvo dimenticare che in Amt il buco finanziario è diventato voragine anche grazie ai soldi che il Comune deve ancora trasferire, che non vi è un piano industriale degno di nota e che il direttore è ancora nel pensiero di Dio. Vero è che da qualche giorno in strada ci sonio più vetture, ma quali sono le condizioni in cui si fanno viaggiare? Quanti sono i catanesi che pagano realmente il biglietto? Quali sono le tutele per i conducenti? Fino a oggi abbiamo sentito solo chiacchiere e squilli di tromba, e i numerosi problemi sono stati sempre procrastinati”.
“Per noi questo è un modo di amministrare da irresponsabili e lo si nota anche dalla gestione dell’ex rimessa, la cui nuova destinazione di utilizzo fa comprendere il livello di improvvisazione che si ha nel gestire la comunità. Quale è la logica di trasformare il bene in un parcheggio, in una zona dove comunque si avverte poco la necessità di posti auto? Ciò denota l’assenza di un piano complessivo – concludono dalla Ugl – che porta a scelte inutili, quando invece è indispensabile pensare il territorio dal punto di vista complessivo e su questi beni immobili immaginare magari altre strategie utili ad assicurarne la giusta valorizzazione. Questo si fa solo se c’è confronto, cosa che ovviamente è venuta meno tenuto conto che i vertici amministrativi attuali non sono abituati a partecipare, condividere, confrontarsi, con i cittadini ed anche con i lavoratori che rappresentano indubbiamente una rilevante fetta di questa nostra realtà”.