PALERMO – Il presidente della regione Nello Musumeci ha incontrato a Palermo i giornalisti della Sicilia occidentale per i consueti scambi di auguri di fine anno. E’ stata l’occasione per commentare e rispondere alle polemiche sulla sua prima presunta crisi di giunta.
Sugli stipendi d’oro, Musumeci sceglie di smarcarsi da Micciché dicendo di non voler prorogare il tetto di 240mila euro per i dirigenti del Parlamento siciliano in scadenza a fine anno. Il governatore intuisce che il tema parla direttamente alla pancia degli elettori delusi dalla politica e dai partiti. “In una situazione di grave crisi economica, gli stipendi già dignitosi non devono essere aumentati”.
“Stiamo lavorando alla rotazione dei dirigenti della Regione, abbiamo predisposto il prospetto – aggiunge – Non ci sarà alcuna penalizzazione, la rotazione è un atto di trasparenza che consente ai direttori di trovare nuova lena e nuovo entusiasmo. Speriamo che le fasce intermedie del personale avranno la piena consapevolezza che il clima è cambiato”.
“Sapevamo già di trovare le macerie, ci vorranno almeno due anni per rimuoverle. Nessuno si aspetti risultati immediati, né la stampa nè i cittadini perché la loro attesa sarà delusa, quello che possiamo fare è dare piccoli segnali”.
Sulle dimissioni di Figuccia minimizza. “Non c’è alcuna crisi politica, naturalmente per le dimissioni dell’assessore Vincenzo Figuccia, anche perché il suo partito, l’Udc, ha confermato la fiducia alla maggioranza. Bisogna solo avere rispetto. Figuccia ha deciso di lasciare il ruolo con una lettera carica di umanità. In questo momento la delega a rifiuti ed energia è nelle miei mani, vi comunicherò presto le decisioni sul nuovo assessore”.
“Stipendi dei dirigenti sono già dignitosi” Musumeci non segue la linea di Micciché
"In una situazione di crisi economica i burocrati non hanno bisogno di aumenti. Figuccia? Rispetto la sua decisione"