ROMA – Alunni italiani promossi in lettura. Nel 2016 la loro performance migliora rispetto a quella del 2011 (+7 punti) e supera il punteggio medio ottenuto dai Paesi Ocse e dai Paesi Europei. In generale, in Italia le bambine sono più brave dei bambini e gli scolari del Nord più bravi di quelli del Sud. Si registra qualche difficoltà invece nella lettura online. E’ quanto emerge da un’indagine condotta dall’Invalsi, nell’ambito di una rilevazione internazionale dell’Iea svolta in 50 Paesi, sull’apprendimento della lettura (Pirls) negli studenti di 9-10 anni (quarta primaria). Circa 3.900 i bambini che hanno partecipato nel nostro Paese in rappresentanza di oltre 520 mila iscritti.
ITALIA SOPRA LA MEDIA. Con un punteggio di 548 (la media internazionale è di 500), più alto della media dei Paesi Ocse (541) ed europei (544), l’Italia è al 17/mo posto della classifica e supera Germania (537), Spagna (528) e Francia (511). Una performance che migliora rispetto alla prima rilevazione del 2001 (+7), contestualmente a un aumento significativo della proporzione di studenti immigrati dal 2% al 10%. Nel 2016 il punteggio è superiore anche rispetto alle prove del 2011 (+7).
PIU’ BRAVE LE FEMMINE. Ma lo scarto con i maschi, osservano i ricercatori, è contenuto (+7) rispetto a quello che si registra in Ue (+14) e tra i Paesi Ocse (+13). Per quanto riguarda il livello delle performance, la percentuale di studenti italiani che raggiunge quello avanzato, rispondendo con successo ai quesiti più difficili di Pirls, è dell’11%, in linea con la media Ue e Ocse. La quasi totalità (98%) riesce a rispondere ai quesiti più semplici (Ue 97%; Ocse 96%).
C’E’ DIVARIO TRA NORD E SUD. Nord Ovest (562) e Nord Est (557) hanno punteggi medi in lettura significativamente più alti del dato medio dell’Italia; il Sud (538) e il Sud-Isole (525) significativamente più bassi. 549 è il risultato del Centro.
QUALCHE DIFFICOLTA’ IN LETTURA ONLINE. Nell’apprendimento della lettura online (rilevazione ePirls) – i test sono stati somministrati in 14 Paesi – l’Italia consegue un punteggio di 532 e si piazza al 10/mo posto. Il punteggio è però significativamente superiore a Slovenia, Portogallo, Georgia ed Emirati Arabi Uniti. Singapore ottiene 588. Norvegia e Irlanda superano 560. Non è statisticamente significativo nel nostro Paese lo scarto di rendimento tra femmine (534) e maschi (531), ma gli studenti che raggiungono il livello avanzato – rispondendo con successo ai quesiti più difficili – sono il 6%, la metà rispetto la media internazionale. La quasi totalità (98%) riesce a rispondere almeno ai quesiti più semplici. Nelle prove eccelle il Nord Ovest (545), fanalino di coda il Sud-Isole (516).
INCIDONO BACKGROUND FAMIGLIE E AMBIENTE SCUOLA. Chi vive in famiglie in cui ci sono almeno 100 libri (8% bambini in Italia) ottiene risultati migliori (595), rispetto a chi a casa ha meno di 25 volumi (6%;507). Punteggi più alti anche nelle scuole in cui ci sono più famiglie benestanti, in cui i problemi disciplinari o di sicurezza non sono rilevanti (59% degli istituti) e dove l’ambiente è molto sicuro e tranquillo (20%). Sulla performance incide infine anche la lettura personale al di fuori dell’orario scolastico: il risultato è migliore tra chi legge ogni giorno (41% dei bambini, che ottengono un punteggio medio di 554) rispetto a chi legge una o due volte al mese (16%; 517).
Studenti italiani promossi in lettura
Indagine Invalsi: qualche divario tra Nord e Sud, più brave le femmine