CATANIA – Chiude lo stabilimento produttivo di Catania della Cipi, azienda leader nel settore della realizzazione di gadget pubblicitari. Da oggi 53 famiglie siciliane sono senza lavoro.
“Mentre il governo nazionale annuncia agevolazioni rivolte al rilancio delle aziende del Sud, in Sicilia, chiude una realtà importante a livello internazionale – spiegano Gianpiero Vasta, Cgil Slc, e il segretario regionale Fistel Cisl, Antonio D’Amico -. L’azienda, fondata negli anni ’60 dall’imprenditore Rosario Circo, è stata oggetto di diversi passaggi di proprietà tra la vecchia Seat Pagine Gialle e la famiglia Circo, rientrata definitivamente nel marzo del 2014, a seguito di una ristrutturazione che ha comportato il licenziamento del 50% del personale in forza a Catania. Sono stati anni difficili e densi di sacrifici, anche economici, per i dipendenti della sede catanese”.
“Con un fatturato in aumento del 40% rispetto al 2016, oggi l’azienda esprime cordoglio per una “necessaria chiusura della filiera produttiva della sede catanese” a causa dell’alto costo del lavoro e delle tasse da versare per mantenere in attività l’organico e la struttura logistica”.
L’azienda proseguirà l’attività commerciale della sede centrale milanese e il lavoro di personalizzazione verrà principalmente eseguito all’estero. “Siamo, di nuovo, di fronte a un gravissimo tentativo di delocalizzazione che vedrà 53 famiglie siciliane senza lavoro – concludono i sindacati -. Come sindacati metteremo in atto tutti i mezzi di contrattazione e di mobilitazione indispensabili per mantenere inalterato il perimetro occupazionale della sede catanese”.
Chiude la Cipi, 53 lavoratori a casa
L'azienda catanese leader nella realizzazione di gadget pubblicitari sposta la produzione all'estero. I sindacati: "Gravissimo il tentativo di delocalizzazione"