Enzo Bianco perde un altro pezzo della sua giunta. L’ennesimo caso politico, dopo il forfait anticipato di Angela Mazzola (per manifesta incapacità amministrativa) e dopo Luigi Bosco (promosso al rango di assessore regionale dall’ex presidente Rosario Crocetta).
Senza considerare le tre successioni alla carica di assessore al Welfare (Fiorentino Trojano, Angelo Villari, Fortunato Parisi) gestite in ambito sindacale tra Cgil e Uil con i maldipancia della Cisl e le dimissioni dell’assessore al Bilancio, Giuseppe Girlando, legate al caso giudiziario della presunta tentata concussione.
Stavolta il sindaco di Catania è costretto a rinunciare a Valentina Scialfa, un assessore importante, sia per le deleghe fino ad oggi conferite (Scuola e Sport) sia per lo spessore del personaggio che ha deciso di rassegnare le dimissioni.
“Tale decisione trae spunto da motivazioni di natura esclusivamente personale. Già da mesi, infatti, mi risulta difficile e complicato conciliare gli impegni privati e professionali con la stessa efficiente azione amministrativa che ha contraddistinto tutta la mia attività, durante questo straordinario percorso animato dalla comune passione civica” scrive l’assessore in passaggio della lettera inviata al sindaco e protocollata stamattina dagli uffici comunali. Una forma gentile che non ricalca la sostanza, ma che mette i paletti alla politica.
Il nome di Valentina Scialfa, infatti, circolava da giorni e non per iniziative legate alla città. Per quattro anni abbondanti è stata assessore al fianco del sindaco di Catania che l’ha voluta in prima battuta, tra le designazioni in campagna elettorale in quota Udc (oggi tornato nel centrodestra), più per accontentare la variegata coalizione che lo ha eletto al primo turno, per poi accorgersi che qualcuno “di sostanza” come si dice dalle parti di piazza Duomo serve a dare risposte anche ai cittadini. “Ho lavorato mettendo in campo le mie attitudini umane e manageriali, quelle di un tecnico senza appartenenze partitiche” sottolinea la Scialfa mettendo il confine a chi la vuole marchiare con sigle di movimenti o partiti.
Il nome dell’assessore dimissionario sarebbe arrivato a Roma direttamente da Milano, senza passare da Catania. Un fatto, questo, che ha suscitato un certo fastidio tra una parte dei vertici del partito, ma non tra i coordinatori regionali Gianfranco Miccichè e Salvo Pogliese che, in linea con la nuova legge elettorale, hanno assunto un atteggiamento di ascolto verso la proposta maturata tra Arcore e piazza San Lorenzo.
La nuova legge elettorale, il Rosatellum, prevede che ciascuno dei due sessi non possa rappresentare più del 60% dei candidati di un listino bloccato e che ciascuno dei due sessi non possa rappresentare più del 60% dei capilista nei listini di un singolo partito. Ciò significa che almeno il 40% dei candidati deve essere composto dalle donne. E in Italia, in Sicilia in particolar modo, c’è penuria di classe dirigente rosa.
In questo contesto il nome di Valentina Scialfa acquista valore anche in virtù di un’azione amministrativa condotta per quattro anni con rigore e serietà, (nonostante l’apparenza da Barbie) senza mai suscitare polemiche, neppure nel difficoltoso mondo dello Sport, continuamente in cerca di fondi e strutture.
Al suo attivo un lungo elenco di obiettivi programmatici realizzati prima della fine del mandato: le esternalizzazioni degli impianti sportivi, i progetti presentati e già finanziati per strutture di grande importanza come PalaCatania, piscina di Nesima, campo di rugby Benito Paolone, e, in attesa di finanziamento, di Campo scuola e PalaSpedini; l’attenzione agli edifici scolastici con il completamento dell’adeguamento antincendio in 60 scuole o con il finanziamento della scuola di Vaccarizzo.
Tutti check inseriti nella white list consegnata di persona dal ministro Paolo Romani al presidente Silvio Berlusconi con tanto di foto Whatsapp. Insomma, Valentina Scialfa “potrebbe rappresentare il cliché perfetto per gli azzurri” avranno pensato i vertici del partito.
Un’intuizione a portata di mano che, probabilmente, avrebbe dovuto cogliere anzitempo anche il sindaco Enzo Bianco, che a Roma gode di credito e simpatia, per portare al tavolo del segretario del Pd Matteo Renzi la candidatura di Valentina Scialfa.
D’altronde Berlusconi da mesi va professando il suo mantra: “Vinciamo quando presentiamo programmi concreti, ma soprattutto quando scegliamo candidati credibili, espressione non del professionismo politico ma della società civile”.
E la teoria del Cavaliere raramente è messa in discussione all’interno di Forza Italia, soprattutto quando non si tratta di questioni di primo piano. Non conviene a nessuno.
Twitter: @LucaCiliberti
Luca Ciliberti
La Scialfa saluta, Berlusconi ringrazia Bianco perde un altro pezzo di giunta
di Luca Ciliberti. Retroscena. L'assessore allo Sport e alla Scuola del Comune di Catania si dimette: "Motivi personali". Pressanti richieste di una candidatura in Forza Italia alle politiche