PALERMO – “Abbiamo trovato una Regione con un disavanzo di 5,9 miliardi ed un indebitamento di 8 miliardi e 35 milioni di euro”. Così il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, in conferenza stampa, a Palermo, a proposito delle criticità riscontrate nei conti della Regione. “Ancora non sappiamo la cifra esatta dei debiti fuori bilancio della Regione Siciliana”.
“Sulle società partecipate – aggiunge – non è stata fatta una ricognizione, così come manca una ricognizione del patrimonio, mi risulta che alcuni beni immobili non sono neppure stati catastati”. “Una ricognizione – sottolinea Musumeci – che su richiesta dei magistrati contabili andava fatta entro la fine del 2017”.
“Abbiamo ereditato una economia che oggi appare sostanzialmente stagnante e che non consente la crescita della regione”, ha ammesso Musumeci. “Con il bilancio che abbiamo trovato non possiamo farci grandi illusioni, almeno per i prossimi tre anni. Questa situazione peserà sulla libertà di manovra dell’Esecutivo. Bisognerà pensare prima di tutto a contenere la spesa pubblica e a rilanciare gli investimenti per alimentare la crescita”.
“Riscossione Sicilia? Non posso dire adesso qual è la mia idea, la proporrò in Giunta, tenuto conto che ci muoviamo in un contesto normativo che è quello definito dal Parlamento lo scorso agosto”.
“Riteniamo che le pretese che trovano fondamento nelle norme statutarie, non siano ritrattabili da un esecutivo regionale”, aggiunge il vicepresidente del Regione siciliana e assessore all’Economia, Gaetano Armao, bocciando il patto sui conti pubblici stipulato lo scorso anno tra Rosario Crocetta e Matteo Renzi. Armao ha esposto i risultati della ricognizione dei conti regionali portata avanti nelle scorse settimane dalla Commissione di verifica dei conti della Regione, istituita dallo stesso assessore all’Economia.
“E’ necessario un nuovo patto tra Stato e Regione. Il presidente Musumeci condurrà la trattativa con la mia collaborazione per una nuova versione dell’Autonomia. Serve una Regione con le carte in regola e con i conti in regola. Le rivendicazioni vuote non servono”, spiega Armao.
“Urgente è il completamento della ricognizione del patrimonio. Ogni euro che non metti a patrimonio, te lo ritrovi come mancata copertura. Per questo è indispensabile fare in fretta. Ho già parlato con l’assessore Sgarbi per un’azione congiunta sul fronte del patrimonio culturale e monumentale”.
Ecco la verità sui conti della Regione “Niente illusioni per tre anni”
Il presidente Musumeci e l'assessore all'Economia Armao a Palermo: "C'è un disavanzo di 5,9 miliardi. Abbiamo ereditato un'economia sostanzialmente stagnante che non consente la crescita"