CATANIA – Per curare un forte dolore toracico e fitte dovute a una bronchite, un medico del pronto soccorso dell’ospedale ‘Santa Marta e Santa Venera’ di Acireale (Catania) avrebbe somministrato a una donna che era stata operata per meningioma con ricostruzione della teca cranica e che era stata sottoposta a una terapia stereotassica un farmaco controindicato in questi casi e che avrebbe causato alla paziente gravi conseguenze.
Lo afferma il Codacons, al quale la donna si è rivolta per presentare un esposto alla Procura della Repubblica per lesioni personali colpose in ambito sanitario attraverso il dirigente dell’Ufficio Legale Regionale dell’associazione, Carmelo Sardella. Dopo la somministrazione del farmaco la donna avrebbe iniziato a sudare e ad accusare forti tremori al corpo, nausea e vomito ma sarebbe stata dimessa con una prognosi di sette giorni.
Giunta a casa avrebbe accusato capogiri, tremori, perdita della percezione spaziale e dell’equilibrio, impossibilità alla deglutizione, rialzi pressori, tutti sintomi che l’indomani sono aumentati tanto da farla riaccompagnare nell’ospedale di Acireale.
Al triage – sottolinea il Codacons – si sarebbero resi subito conto della situazione e avrebbero sottoposto la donna a una terapia reidratante. La paziente sarebbe stata poi dimessa senza terapia nonostante la pressione alta e ancora oggi sarebbe costretta a seguire una terapia e a convivere con improvvise perdite di percezione spaziale e dell’equilibrio, rialzi pressori, tremori e mancamenti.
Malasanità al pronto soccorso di Acireale
Un medico dell'ospedale Santa Marta e Santa Venera avrebbe somministrato un farmaco controindicato a una paziente. Esposto al Codacons