CATANIA – Il centrodestra in costante crescita e il crollo del Pd, con il M5s sostanzialmente stabile. Questo il bilancio di un anno di sondaggi. Tutte le rilevazioni, infatti, sono concordi nel segnalare la stessa tendenza. Il centrodestra ha guadagnato mediamente 7,2 punti percentuali in un anno, arrivando al 36,8% di media. Il Pd invece, che tocca in questo periodo il livello più basso degli ultimi cinque anni, ha subito un forte calo che si è tradotto nella perdita, mediamente, di 6,3 punti. Infine il M5S rimane tutto sommato stabile, subisce una lieve contrazione che si traduce nella perdita media di 1 punto percentuale.
E allora Berlusconi rompe gli indugi e presenta il logo di Forza Italia alle prossime elezioni politiche. C’è anche lo slogan “Berlusconi presidente”, come dire, anche se sono incandidabile guiderò la coalizione del centrodestra. D’altronde il Cavaliere, proprio in occasione delle regionali in Sicilia, aveva espresso la volontà di fare quantomeno il regista politico della forza moderata che ambisce a sfondare quota 40% di preferenze.
“Oggi vi auguro una #buonadomenica mostrandovi in anteprima il nostro simbolo per le elezioni del 4 marzo – si legge in un post di Berlusconi su Twitter – Anche con questa nuova legge elettorale votare è molto facile: basta barrare il logo di Forza Italia!”. Nel vertice ad Arcore tra Berlusconi, Salvini e Meloni, è stata ufficializzata la composizione della coalizione a quattro con Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e quarto Polo, “il quarto petalo di un quadrifoglio che porta fortuna” sottolinea Renato Brunetta “che aspira al 3% nazionale”.
All’interno le candidature che serviranno a riprendere elettori delle componenti cattolica, democristiana, liberale e repubblicana. Nel simbolo, si apprende dalle indiscrezioni, ci sarà anche lo scudo crociato. In Sicilia si aprono nuovi spazi per gli ex democristiani che alle ultime elezioni regionali hanno sostenuto Nello Musumeci.
Intanto tra i partiti si discute di candidature e fino al 28 gennaio segreterie e telefoni dei leader bollenti per spuntare un posto sicuro nelle liste del nuovo Rosatellum.
Pietro Grasso, da leader di Liberi e Uguali, sta predisponendo una squadra di governo in previsione di un’eventuale alleanza post elettorale con i Cinque Stelle. Idea univoca e subito respinta da Luigi Di Maio, premier in pectore pentastellato che, in collegamento a Caltanissetta, ha spiegato che il M5s “non discuterà mai di alleanze con chi ha avuto il ‘coraggio’ di piegare i regolamenti parlamentari per consentire alle banche di intascare 7,5 miliardi di euro dei cittadini italiani”. Il riferimento diretto è a Laura Boldrini.
Spunta un’altra possibile candidatura, in bilico fra Pd e Liberi e Uguali, sarebbe quella di Maria Falcone, sorella del giudice assassinato dalla mafia. Per lei sarebbe pronto un posto in lista in Senato nel collegio Sicilia1.
Nel Movimento Cinque Stelle si registra il passo indietro di Dino Giarrusso, formazione cinematografica e volto noto de Le Iene di Mediaset. “Credo che servire il proprio paese sia bellissimo, e per questa ragione ho valutato molto seriamente la proposta di candidarmi al parlamento – scrive lo stesso Giarrusso in un post su Facebook – Dopo giorni di riflessione, però, sono giunto alla conclusione che la cosa più utile che io possa fare -oggi- sia continuare a fare il mio lavoro con cura e passione, come faccio da diversi anni. Resterò a Le iene, cercando di dare il mio meglio come sempre. Ringrazio chi aveva pensato a me e mi rimetto immediatamente a lavorare sodo”.
Secondo alcuni quotidiani nazionali, la Casaleggio associati starebbe analizzando, attraverso gli algoritmi, il know-how degli aspiranti candidati che alla fine sarebbero selezionati in base alle esigenze socio economiche dei singoli collegi. Un sistema elaborato da Gian Roberto Casaleggio fin dagli anni novanta per società italo britanniche specializzate nella gestione di sistemi digitali. Per le elezioni del 4 marzo l’algoritmo grillino sta già vagliando anche i dati statistici sulle percentuali di afflusso al voto: più alto sarà il numero dei votanti, nel 2013 toccò il 75,2%, maggiori saranno per i 5Stelle le difficoltà per “sfondare” e formare una maggioranza di governo. Una massiccia partecipazione di elettori farebbe prevalere infatti il voto degli over 50 che ritengono essenziali l’esperienza e preferiscono affidarsi ai candidati delle tradizionali forze politiche. Gli scenari sono in continua evoluzione e i colpi di scena sono tutti ancora dietro l’angolo.
Twitter: @LucaCiliberti
Tutti i sondaggi spingono il centrodestra Berlusconi ufficializza la coalizione a 4
L.Cil. In un anno l'ex Cav recupera il 7,2% arrivando al 36,8% di media. Il Pd crolla, stabile il M5s al 29%. Spazi per le candidature degli ex Dc. Dem e LeU tentano Maria Falcone, la Iena Giarrusso fa un passo indietro. Guarda i grafici