PALERMO – Il tormentone che ripropone la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina annunciato dall’assessore Falcone non poteva non suscitare polemiche. “Il Governo degli annunci elettorali di Musumeci è di nuovo all’opera – dicono il vicepresidente dell’Ars Giancarlo Cancelleri e il deputato del M5s Giampiero Trizzino -. A colpire, riproponendo il Ponte sullo Stretto di Messina, mentre nell’Isola muoversi in auto, macchina e con mezzi efficienti è un’odissea, è stavolta l’assessore Falcone, che a un mese dal voto annuncia che nel 2023 sarà posta addirittura la prima pietra”.
“Non sono ancora riusciti a mettere in sicurezza l’autostrada che da Messina conduce a Catania, né avviato la costruzione del ponte all’altezza di Scillato sulla A19 – proseguono -, la rete stradale e autostradale in Sicilia è in condizioni pessime, i Liberi consorzi commissariati non si occupano della manutenzione delle strade provinciali perché non hanno soldi, andare da Nicosia a Troina è un avventura del terzo millennio e loro cosa propongono?”.
“Pensano a fare il Ponte sullo Stretto per collegare il nulla della viabilità siciliana con il nulla della viabilità del Meridione. – aggiungono – E’ semplicemente anacronistico, imbarazzante e improponibile”. “I siciliani concludono – hanno bisogno di strade, ferrovie non di buffonate, spot e slogan da campagna elettorale”.