GELA (CALTANISSETTA) – Beni per due milioni di euro sono stati sequestrati dalla Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta al presunto mafioso gelese, Cristoforo Palmeri, imprenditore di 47 anni, ritenuto dagli inquirenti “persona molto vicina alle consorterie mafiose della ‘stidda’ e di ‘cosa nostra’ di Gela e di Vittoria”.
Sigilli sono stati apposti a Gela un esercizio che esegue lavori di metalmeccanica, al 55% della quota sociale della “Msg Costruzioni srls”. A Montecchio Maggiore (Vi), è stato sequestrato l’intero capitale sociale, sale da gioco, piste e biliardi del complesso ricreativo della “Montecchio Bowling srl”.
Il provvedimento riguarda anche 4 fabbricati a Gela, due edifici e altrettanti terreni a Vittoria, e 10 conto correnti bancari e postali. L’operazione ha impegnato anche gli uomini dei centri operativi di Milano, Padova e Bologna.
Secondo la Dia, Palmeri “rappresenta, le organizzazioni criminali, un riferimento “sicuro” e “carismatico”, per le sue “particolari capacità di promozione e organizzazione”, grazie anche alla sua vicinanza a esponenti sia di Cosa nostra (a cui sono affiliati un cognato e un cugino) che della Stidda, tra i cui leader ci sarebbero i Curvà, parenti della moglie dell’indagato.
Cristoforo Palmieri è indagato per “fittizia intestazione di beni aggravata dall’aver favorito l’organizzazione mafiosa in concorso con altri cinque” presunti complici. In una apposita operazione eseguita dalla Dia il 17 gennaio scorso, sono stati sottoposti a sequestro preventivo 5 società riconducibili a soggetti risultati inseriti nel clan mafioso dei Rinzivillo (Cosa nostra), di Gela.
Sequestro beni a esponente stiddaro
Operazione della Dia di Caltanissetta: sigilli al patrimonio dell'imprenditore gelese Cristoforo Palmeri