ROMA – E’ Catania la città italiana dove si va meno sui mezzi pubblici, Milano quella dove si va di più. Nel Mezzogiorno in genere si prendono meno gli autobus e più le auto private che al Nord. Inoltre i tagli del governo al trasporto pubblico, con le conseguenti riduzioni delle linee, hanno fatto calare gli utenti di bus e tram, soprattutto al Sud.
E’ la solita Italia a due velocità quella che disegna il rapporto “MobilitAria”, sulla mobilità e la qualità dell’aria nelle principali città italiane. Redatto dal think tank ambientalista Kyoto Club e dal CNR-IIA (Istituto sull’inquinamento atmosferico), lo studio è stato presentato stamani a Roma nel corso di un convegno.
Nonostante una sua diminuzione, resta alto il tasso di motorizzazione: in testa Catania (684 veicoli/1.000 abitanti), Cagliari (646/1.000) e Torino (639/1.000). Le città che usano più l’automobile sono Cagliari (78%), Reggio Calabria (76%), Catania e Messina (68%).
Per l’uso del trasporto pubblico urbano sul podio ci sono Milano (38%) e Genova (30%). Maglia nera per Catania (5%). A causa dei tagli della Finanziaria del 2010 ai servizi di TPL, diminuiscono gli utenti a Napoli (-32%), Catania (-17%), Genova (-12%), Roma (-6%). Crescono però le reti tramviarie e metropolitane in diverse città, ma il deficit resta alto.
Il gran numero di veicoli privati in circolazione nelle città italiane si ripercuote sui livelli di inquinamento dell’aria, che pure sono migliorati negli ultimi 10 anni. Per il biossido di Azoto (NO2) si registrano miglioramenti tra il 36% e il 45% a Bari, Bologna, Catania e Reggio Calabria: sotto il 20% Firenze, Napoli, Venezia e Palermo. Negli anni presentano sforamenti dei limiti dello smog Roma, Milano, Torino, Firenze, Genova, Napoli e Catania.
Tutti in auto, no ai mezzi pubblici: Catania ha il record in Italia
Rapporto "MobilitAria": la città etnea in testa per macchine (684 su 1.000 abitanti) e in coda per l'uso di autobus o metro (5%)