PALERMO – “Sono da 35 anni nel mondo del calcio e dico che abbiamo subito una porcheria. Qualcuno alla procura federale indaghi e veda”. Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, dà sfogo a tutta la sua rabbia. Il giorno dopo la sconfitta per 3-2 a Parma, il massimo dirigente rosanero, in un’intervista telefonica pubblicata dal sito del club, punta il dito contro la direzione di gara. “E’ una partita che temevo molto per quello che è poi successo, per l’arbitraggio, una cosa che succede sempre col Parma e con Tedino”, attacca Zamparini, che va a tirare in ballo i play-off di Lega Pro della scorsa stagione, quando l’attuale tecnico dei rosanero era sulla panchina del Pordenone.
“Se andate a vedere l’anno scorso, per l’accesso alla Serie B, la partita Pordenone-Parma, vedrete lo stesso film di ieri sera. Quando un arbitro fa un errore, è un errore, se ne fa uno, due, tre contro il Palermo, bisogna che qualcuno indaghi”. Zamparini reclama per il possibile fuorigioco sul primo gol di Calaiò e sul rigore concesso al Parma che ha portato la squadra di casa sul 2-0. “Quando vedo una squadra che viene aiutata come il Parma, sono molto preoccupato, questo non è più calcio”. Il patron del Palermo prova a guardare ora alla prossima sfida col Pescara, che ha appena cambiato allenatore (Pillon per Epifani) per uscire da un momento complicato. “Non sarà una partita facile, in questo momento non sono sereno dopo quello che è successo ieri sera, speriamo che anche l’ambiente si riprenda subito”.
La replica del Parma non si è fatta attendere: “Sia prima che dopo la partita di ieri sera tutti i nostri tesserati hanno sottolineato il valore tecnico assoluto del Palermo, ribadito dallo stesso Zamparini durante la settimana che ha preceduto la gara. Il campo ha però dato un responso diverso dalle attese: non accettarlo e attaccarsi ad allusioni e accuse di questo tipo e’ inaccettabile. Alludere a presunti complotti è molto triste e decisamente grave. Ed è anche dimostrazione di scarsa memoria, ripensando alla gara d’andata e al gol annullato a Gagliolo allo scadere – si legge nella nota del club ducale – Quella rete avrebbe regalato tre punti fondamentali alla nostra squadra, ma in quella circostanza, il Parma non si è permesso di commentare in alcun modo l’episodio”.
“E’ altresì curioso che il patron del Palermo menzioni una gara della scorsa stagione, la semifinale playoff di Lega Pro, che non riguarda la sua società e che presumibilmente gli è stata dipinta in modo parziale da chi probabilmente non vuole accettare il verdetto del campo. Non è nostra intenzione andare a rispolverare l’intero incontro (ci sono chiare immagini a disposizione di tutti) ma gli episodi di Parma-Pordenone sono paradigmatici per capire come a volte certe esternazioni, se ripetute, possano distorcere la realtà storica, creando leggende urbane a cui – dopo quasi un anno di insinuazioni calunniose – il Parma non può più prestarsi in silenzio”. Da parte del club la richiesta anche “agli organi competenti di prendere tempestivi provvedimenti a tutela dell’immagine della nostra società, nel rispetto dei nostri tifosi e di questo sport”.