CALTANISSETTA – Il 101/o Giro d’Italia concluderà la tre giorni siciliana domani, con la disputa della 6/a tappa, che porta i corridori da Caltanissetta sull’Etna, dopo 164 chilometri e al termine di un’ascesa da un versante inedito del vulcano più alto d’Europa. E’ la prima chiamata per scalatori e uomini di classifica. Il ritrovo di partenza è fissato in Corso Umberto I, nel capoluogo nisseno, da dove la carovana si muoverà verso il chilometro 0 posto in via Xiboli alle 12,55. L’arrivo è previsto fra le 17 e le 17,30 presso l’Osservatorio Astrofisico sull’Etna.
E’ il primo arrivo in salita della corsa rosa 2018: come le altre due tappe in Sicilia, anche quella di domani presenta un percorso molto mosso dal punto di vista altimetrico e caratterizzato da un interrotto susseguirsi di curve per i primi 120 chilometri di gara. Dopo l’abitato di Paternò inizierà la lunga salita finale – assolutamente inedita per la corsa rosa – che porta all’arrivo.
Saranno tre le province toccate dalla tappa: Caltanissetta, Enna e Catania. Due i traguardi volanti: al chilometro 28,7 di Enna e al chilometro 60,2 di Piazza Armerina (Enna). Uno il Gran premio della montagna di giornata: è posto all’arrivo, a quota 1.736 metri (1/a Categoria). La salita finale è lunga 15 chilometri, partendo dall’abitato di Ragalna: i primi 10 chilometri si snoderanno su una strada in forte pendenza al 16 per cento e, a 5,5 chilometri dall’arrivo, la carreggiata si restringerà, attraversando tratti di bosco alternati a paesaggi disegnati dalle colate laviche.
L’ultimo chilometro è in leggera ascesa tutto in curva fino agli ultimi 150 metri rettilinei attorno al 6 per cento di pendenza. Conti alla mano la salita del vulcano presenta tratti al 15 per cento di massima pendenza, media del 6,5 per cento e un dislivello complessivo di 978 metri. Il Giro d’Italia ha fatto tappa a Catanissetta una sola volta, nel 1976, quando vinse il belga Roger De Vlaeminck; sull’Etna arrivò per la prima volta nel 1967 (vittoria di Bitossi), poi nell’89 (il portoghese Da Silva), nel 2011 (il venezuelano Rujano) e l’anno scorso (lo sloveno Polanc). La carovana ha finora affrontato la salita verso Rifugio Sapienza e quella di Piano Bottaro, mai prima di domani l’ascesa dell’Osservatorio.