PALERMO – “Abbiamo incaricato i nostri legali di fare ricorso e di supportarlo con tutte le prove. Credo che l’arbitro abbia cambiato la decisione sul rigore perché assediato e intimidito da tutta la squadra, intimidito a tal punto da non sanzionare chi ha dato, davanti a lui, una testata a Nestorowski. E’ stato un susseguirsi di cose che non hanno niente a che fare con la legalità, per cui è stato un incontro illegale”.
Il proprietario del Palermo, Maurizio Zamparini è furioso nel commento al match di ieri in cui il Palermo ha per per 2-0 contro il Frosinone. Sul risultato di 1-0 l’arbitro ha concesso e poi negato un calcio di rigore. “Da quel momento – ha proseguito – l’arbitro ha perso la trebisonda. Faremo i passi necessari sperando d’avere giustizia. Lo spettacolo che ha dato ieri il calcio a Frosinone è stato indecoroso, per il comportamento dei giocatori che addirittura buttavano in campo i palloni per fermare le azioni d’attacco del Palermo. Non sono stati sanzionati né dall’arbitro, né dal quarto uomo, né dal guardalinee”.
“E’ veramente avvilente vedere gente che dopo un comportamento squallido e antisportivo continua a tirare fango. Tutto questo denota la qualità delle persone, sia del presidente che dell’allenatore”. Zamparini ha puntato il dito contro Moreno Longo che nelle dichiarazioni post gara ha detto che in caso di promozione dei rosanero sarebbe andata in A una squadra con il bilancio non in ordine. Il Tribunale di Palermo ha, invece, respinto nei mesi scorsi l’istanza di fallimento presentata dalla Procura. Il presidente del Palermo, Giovanni Giammarva, sta meditando di ricorrere alle vie legali contro le parole di Longo.
“Stiamo vivendo un momento brutto – ha proseguito Zamparini- a Parma prima ci diedero un rigore, poi segnalarono un fuorigioco. Mi auguro che gli enti competenti e il nuovo ministro delle Sport, in cui credo moltissimo, prendano i provvedimenti per aprire un’inchiesta. No va cambiata solo l’Italia, ma anche il calcio perché così non funziona. Non è più un calcio legale”