a.cig.) Tutto facile. L’esordio stagionale del Catania è decisamente soft. I rossazzurri superano il primo turno di Coppa Italia regolando per 3-0 il Como, presentatosi al Massimino con soli quindici giocatori a referto, sintomo della precarietà di un club che ha ingaggiato il nuovo allenatore Banchini da appena 24 ore e non sa ancora quale campionato disputerà il prossimo anno.
Un po’ come il Catania che a sua volta, in attesa di una settimana decisiva per l’eventuale ripescaggio in B, propone una formazione inedita e irripetibile, figlia della scelta di lasciare fuori tutti i nuovi acquisti. Gioca la vecchia guardia, che Sottil dispone optando per il 4-2-3-1 con Blondett, Lovric, Aya e Marchese in difesa, Bucolo e Biagianti davanti alla difesa, Barisic, Lodi e Rossetti sulla trequarti in appoggio a Curiale.
Date le circostanze particolari e il periodo, la gara non può che rischiare di essere poco indicativa per il futuro. La posizione avanzata di Lodi, alle spalle del centravanti, resta comunque uno degli aspetti più interessanti del nuovo corso e della serata. In attesa di test più probanti, il play rossazzurro offre qualche saggio delle sue indiscusse qualità sbloccando la partita con una punizione a giro e imbeccando Curiale per il secondo palo (esterno, in questo caso) colpito nel primo tempo dall’attaccante, che già in avvio di partita aveva timbrato la traversa su cross di Blondett.
La combattività del capocannoniere dello scorso anno è un’altra delle note positive del match e verrà premiata nella ripresa con un gol giunto a conclusione di un’iniziativa del nuovo entrato Graziano, bravo a soffiare palla a Loreto ma poi non abbastanza freddo da superare il portiere Gozzi a tu per tu.
Il Catania, nel frattempo, aveva siglato già la seconda rete con Rossetti, lesto a girare in porta dal limite un pallone servitogli da Biagianti, e cambiato modulo a causa dell’uscita di Aya dopo mezz’ora per una noia muscolare: dentro Di Grazia, schierato da esterno di centrocampo, spazio alla difesa a tre e al 3-4-1-2 con Rossetti accentrato accanto a Curiale.
Di Grazia, protagonista del noto braccio di ferro con la società per il rinnovo del contratto, prova anche a farsi notare con un paio di iniziative non andate a buon fine mentre la sfida, inevitabilmente, perde intensità nella ripresa, quando il Como, schierato col 3-5-2 e seguito da dieci temerari tifosi, ci prova comunque con due tentativi di poco a lato firmati da Gabrielloni e Gobbi.
Per il momento può bastare così. Il Catania può guardare avanti per prepararsi alla trasferta di domenica prossima a Foggia, valida per il secondo turno, e soprattutto a una settimana nella quale conoscerà la sua sorte e il suo campionato di appartenenza. Non esattamente un dettaglio.
CATANIA-COMO 3-0
Catania (4-3-1-2): Pisseri, Blondett, Lovric, Aya (33′ pt Di Grazia), Marchese, Bucolo (42′ st Papaserio), Biagianti, Barisic, Lodi, Rossetti (23′ st Graziano), Curiale. A disposizione Fabiani, Noce, Fornito, Caccetta, Pozzebon. All. Sottil.
Como (3-5-2): Gozzi, Duguet, Anelli, Loreto, Di Jenno (46′ st Balconi), De Nuzzo, Gentile, Buono (33′ st Valsecchi), Cicconi, Gobbi (40′ st Fusi), Gabrielloni. A disposizione D’Ippolito. All. Banchini.
Arbitro: Vigile di Cosenza.
Reti: 29′ pt Lodi, 46′ pt Rossetti, 30′ st Curiale.
Note: spettatori 4.426, incasso 27.138 euro. Ammoniti: Curiale, Buono, Anelli. Angoli 4-4.