COLLECCHIO – Vacanze finite per il neopromosso Parma, tornato in serie A a distanza di soli tre anni dal fallimento, che nella giornata odierna si è ritrovato al centro sportivo di Collecchio dove tutti i giocatori della rosa si sottoporranno a vari esami medici, compreso il test d’idoneità, prima di partire nel pomeriggio di sabato verso il ritiro altoatesino di Prato allo Stelvio in programma dal 7 al 21 luglio.
Ma l’attenzione dell’ambiente (e anche del Palermo indirettamente) è rivolta anche al Tribunale Nazionale Federale che entro due-tre settimane dovrà tenere il processo e poi emettere la sentenza di primo grado in merito all’inchiesta sul “caso sms” che ha portato al deferimento, ampiamente previsto ma ora ufficializzato dalla Figc, dell’attaccante Emanuele Calaiò, “per la violazione dell’art. 7, commi 1 e 2, del C.G.S., per avere, prima della gara Spezia-Parma del 18 maggio, valevole per il Campionato Professionistico di Serie B 2017/2018, posto in essere atti diretti ad alterare il regolare svolgimento e il risultato finale della gara suddetta, tentando di ottenere un minor impegno agonistico da parte dei calciatori dello Spezia Calcio, Filippo De Col e Claudio Terzi, per assicurare alla propria squadra il risultato favorevole dell’incontro, e, in particolare, inviando a tal fine a Filippo De Col, qualche giorno prima della gara, messaggi a mezzo dell’applicativo di messaggistica WhatsApp” e, di riflesso, dello stesso club crociato a titolo di responsabilità oggettiva anche se vige tuttora un moderato ottimismo sul buon esito della vicenda.
Il Palermo, da parte sua, quarto in classifica al termine della stagione regolare e che ha poi perso la finale dei play-off battuto dal Frosinone, spera che si riapra uno spiraglio “promozione” e di conseguenza possa essere ripescato nella massima serie.