Il caso delle plusvalenze fittizie tra Chievo e Cesena regala buone notizie al Catania in ottica ripescaggio.
Il tribunale nazionale della federcalcio ha dichiarato l’improcedibilità nei confronti del Chievo per un vizio di forma. Gli atti sono stati restituiti alla Procura federale, che deve ora decidere se istruire di nuovo un procedimento procedendo a un nuovo deferimento nei confronti del Chievo e del suo presidente Campedelli.
La parte decisamente più interessante per i colori rossazzurri riguarda però il Cesena. La Figc ha accolto il deferimento nei confronti del club romagnolo infliggendogli una penalizzazione di punti 15 in classifica, da scontare nella stagione sportiva in corso 2018/2019, nel caso in cui la società dovesse risultare iscritta a qualsivoglia campionato organizzato dalla Figc.
La penalità, quindi, non è da riferirsi alla scorsa annata: qualora fosse stato così, il Cesena sarebbe stato da considerare retrocesso sul campo, l’Entella si sarebbe salvato e i posti attualmente disponibili per il ripescaggio in B sarebbero diventati due (Bari e Avellino). Eventualità scongiurata, che ovviamente aumenta le quotazioni dei rossazzurri, in cima alla lista dei ripescabili insieme con il Novara.
Chievo e Cesena erano finiti a giudizio, insieme ai presidenti Luca Campedelli e Giorgio Lugaresi, oltre ad altri 18 dirigenti chiamati a rispondere per responsabilità diretta e oggettiva, per aver sottoscritto le variazioni di tesseramento di alcuni calciatori indicando un corrispettivo superiore al reale e di aver contabilizzato nei bilanci plusvalenze fittizie e immobilizzazioni immateriali di valore superiore al massimo dalle norme che regolano i bilanci delle società di capitali. “Condotte finalizzate a far apparire un patrimonio netto superiore a quello esistente alla fine di ciascun esercizio e ciascun semestre così da ottenere la Licenza Nazionale e l’iscrizione al campionato delle stagioni 2015/2016, 2016/2017, 2017/2018 in assenza dei requisiti previsti dalla normativa federale”, recitava il deferimento.
La Procura Figc aveva chiesto per entrambi i club 15 punti di penalizzazione da applicare sulla classifica dello scorso campionato e decretando di conseguenza la retrocessione del Chievo in B e del Cesena – che però nel frattempo ha aderito all’istanza di fallimento avanzata dalla procura della Repubblica di Forlì – in C. L’improcedibilità sul deferimento del Chievo scatta per il fatto che la Procura ha respinto la richiesta di audizione dei dirigenti gialloblù prima che venisse ultimato il procedimento, un vizio di forma che per il momento salva la società di Campedelli.