a.cig.) Il Catania merita la Serie B. La merita nell’ambito del caso ripescaggi, follie del calcio italiano permettendo, e la merita sul campo, dove ha dimostrato di valere la categoria.
E’ la Coppa Italia a dirlo. Anzi, a ribadirlo. Dopo il Foggia, gli etnei fanno fuori la seconda formazione cadetta di fila superando con autorità il Verona e approdando al quarto turno, nel quale affronteranno in trasferta il Sassuolo.
Sotto gli occhi di Ignazio La Russa – la cui presenza non passa inosservata tra i tifosi, col fiato sospeso per le note vicende degli ultimi giorni – i rossazzurri confermano le buone sensazioni offerte nelle uscite precedenti muovendosi con compattezza e sincronie già efficaci. A valorizzare il lavoro di Sottil ci pensano poi i singoli, vedi l’esordiente Marotta, da subito vero uomo-reparto.
L’ulteriore segnale positivo della serata lo offre il tabellino dei marcatori. I gol del 2-0 vengono realizzati da due debuttanti come lo stesso Marotta, schierato da unico terminale offensivo nel 4-2-3-1 con Lodi in appoggio, e Silvestri, convincente come peraltro Ciancio, l’altro titolare al quale viene concessa la prima apparizione in gare ufficiali.
Il Catania ha un buon approccio alla partita, gioca in ampiezza sfruttando la velocità di Manneh e lo spirito d’iniziativa di Barisic e va vicino alla rete con due conclusioni dal limite di Barisic e Lodi fuori di poco.
Il Verona prova il pressing alto ma in modo approssimativo, allungandosi troppo e offrendo così il fianco alle verticalizzazioni etnee. Lodi orchestra con lucidità la manovra, ma divora il vantaggio calciando alto da pochi metri dopo una respinta corta della difesa ospite su traversone basso di Barisic.
Poco male. Corso il primo pericolo della serata su un tiro di Henderson deviato da Aya e persosi a lato non di molto, il Catania sblocca il risultato con Silvestri, difensore-goleador, bravo a infilare sotto la traversa un pallone messo in mezzo da Manneh e bucato dal reparto arretrato degli scaligeri.
Sullo slancio del vantaggio, gli etnei, ben sostenuti in mediana dal lavoro di Biagianti e di un Bucolo che dopo la prova maiuscola di Foggia conferma l’ottimo periodo, fanno il bis con una giocata d’alta scuola: splendido lancio di Lodi per Marotta, che in acrobazia batte Tozzo.
Nella ripresa il Verona cerca di reagire vedendo però il Catania sfiorare il tris con un diagonale di Barisic. Un tiro di Henderson, il più dinamico dei suoi, alzato oltre la traversa da Pisseri non fa tremare i rossazzurri, che reggono anche con l’ingresso di Pazzini passando al 3-5-1-1 con Angiulli, altro esordiente, al posto di Manneh (nel finale entrerà anche Calapai per Ciancio).
Si, il Catania merita la B. In campo e fuori. Sarebbe davvero il caso che chi di dovere, a Roma e dintorni, lo capisse.
CATANIA-VERONA 2-0
Catania (4-2-3-1): Pisseri, Blondett, Aya, Silvestri, Ciancio (41’ st Calapai), Bucolo, Biagianti, Barisic, Lodi, Manneh (34’ st Angiulli), Marotta (21’ st Curiale) (12 Fabiani, 14 Lovric, 15 Marchese, 16 Caccetta, 17 Papaserio, 18 Fornito, 23 A. Rizzo, 21 Vassallo, 22 Pozzebon). All. Sottil.
Verona (4-3-3): Tozzo, Crescenzi, Marrone, Kumbulla, Balkovec, Henderson, Gustafson, Laribi (30’ st Zaccagni), Ragusa (12’ st Dawidowicz), Di Carmine, Matos (30’ st Pazzini) (1 Silvestri, 12 Ferrari, 29 Almici, 27 Boldor, 2 Caracciolo, 3 Eguelfi, 28 Tupta). All. Grosso.
Arbitro: Pasqua di Tivoli.
Reti: 32’ pt Silvestri, 41’ pt Marotta.