Il Catania dice no. Di fronte all’ipotesi di un blocco dei ripescaggi in Serie B, la società rossazzurra prende posizione in una conferenza stampa tenuta nel primo pomeriggio all’Hotel Crowne Plaza di Roma. A parlare è l’ad Pietro Lo Monaco, accompagnato dal capitano Marco Biagianti e da un rappresentante dell’Assocalciatori, l’avvocato Luca Miranda.
“Questa conferenza stampa – spiega Lo Monaco – è un atto dovuto dopo le voci che circolano sul blocco dei ripescaggi. Una Serie B a 19 squadre sarebbe senza precedenti, elude le regole e viola il diritto. I ripescaggi non sono un’opportunità, ma un diritto che nessuno può permettersi di disattendere. Si sta perpetrando un autentico golpe”.
“Abbiamo versato qualcosa come un milione e 900 mila euro – aggiunge l’ad del Catania – tra contributi a fondo perduto e fideiussioni per presentare domanda di ripescaggio. Considerata anche la Lega Pro, siamo esposti per tre milioni e mezzo. Appena il 3 agosto scorso, il commissario straordinario Fabbricini aveva ufficialmente ricordato alla Lega B che il campionato cadetto era a 22 squadre. Un dietrofront simile è inaccettabile”.
“Spero ancora che il buon senso prevalga – dice Lo Monaco – e che le regole vengano rispettate, ma qualora dovesse passare il blocco dei ripescaggi, le società danneggiate, il Catania per primo, si tuteleranno usando tutti i giudizi possibili e chiamando in causa la Figc e personalmente il commissario Fabbricini. Le altre squadre coinvolte, pur non essendo qui accanto a noi, ci hanno già detto che agiranno in giudizio. Andremo avanti su quattro procure, è troppo grossa questa cosa che sta succedendo, siamo pronti a bloccare tutti i conti della Figc. Noi non ci stiamo, se necessario chiederemo il blocco dei campionati. La differenza tra B e C per noi è di 10-12 milioni di euro”.
“Come può il commissario straordinario contraddirsi in maniera così pacchiana? Un capovolgimento di fronte simile – conclude il dirigente rossazzurro – presuppone una mente argutissima, mi risulta difficile ipotizzare che l’insieme dei presidenti di B abbia pensato a tutto questo. Se però si vive sprezzanti delle regole, non si fa fatica ad architettare qualcosa di questo tipo. D’altronde stiamo parlando di un sistema che ha accettato di avere le multiproprietà, impunemente e al di sopra delle regole. Ma le regole vanno rispettate, che siano brutte, sbagliate al momento ci sono queste regole. Non è un caso che la Serie A non ha un governo da anni, che non ci sia un presidente federale e tutto sia commissariato. Pensavo che con il commissario si potessero far rispettare le regole e invece facciamo come ci pare”.
“La sostenibilità del sistema? Il calcio italiano non sa gestire i soldi di cui beneficia. Si vuole cambiare? Si faccia un format nuovo nei tempi e nei modi stabiliti dalla legge, non alzandosi la mattina e cercando di portare a termine un’operazione che avrebbe conseguenze disastrose per tutti. Mi aspetto che questa sera, neanche domani, Fabbricini faccia i ripescaggi. In questo momento è lui il garante delle regole”.