Palermo, ricorso bocciato

I rosanero chiedevano l'ammissione in A al posto del Frosinone, ma il Tar ha eccepito il difetto di giurisdizione

ROMA – Nessun diritto del Palermo a essere iscritto al campionato di Serie A come conseguenza dell’applicazione al Frosinone della ‘sconfitta a tavolino’ “in ragione dei comportamenti tenuti nel corso della gara di ritorno dei play off Serie B disputata il giorno 16 giugno 2018”. L’ha deciso con ordinanza il Tar del Lazio in merito a un ricorso proposto dalla società rosanero.
Il Tar, considerato che “oggetto del ricorso è l’invalidazione del risultato della gara disputata con il Frosinone, conclusasi con la vittoria di quest’ultima squadra” e che la richiesta del Palermo “attiene alla contestata attribuzione del risultato della partita disputata, per effetto di condotte di disturbo intervenute durante lo svolgimento della stessa che, secondo la prospettazione della ricorrente, avrebbero dovuto comportare, in sede di verifica dei risultati e di controllo del rispetto della disciplina di gioco, l’applicazione della sanzione tecnica della perdita della gara”, ha ritenuto che la questione va ricondotta nell’ambito della previsione di legge “che riserva all’ordinamento sportivo la cognizione delle controversie concernenti l’osservanza e l’applicazione delle norme regolamentari, organizzative e statutarie dell’ordinamento sportivo nazionale, nonché l’esatta valutazione dei comportamenti rilevanti sul piano disciplinare e l’irrogazione delle relative sanzioni disciplinari sportive”.
L’effetto è che “sulla controversia difetta la giurisdizione del giudice statale, non essendo l’applicazione di tali regole tecniche suscettibile di sindacato giurisdizionale”.

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