ROMA – L’ennesima puntata di una telenovela che tarda a trovare il suo finale, l’ennesimo ribaltone: con l’ordinanza di oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso d’urgenza presentato dalla Lega di B che così resta a 19 squadre. Aggirata al momento la sentenza del Tar del Lazio che ordina l’annullamento di tutte le delibere della Figc successive al 13 agosto, vale a dire il ritorno a 22 squadre.
Accolto il ricorso della Lega di B con la misura cautelare invocata e il ritorno a 19 squadre, in quanto “nel dovuto bilanciamento tra gli interessi contrapposti, quello generale alla sicurezza e garanzia del regolare ulteriore svolgimento dei campionati ormai già in corso allo stato permane prevalente, anche per la sua ora accentuata caratterizzazione”.
Sintetizzando, l’interesse a giocare della Lega e di 19 club che si trovano in questo week end a disputare già la nona giornata di campionato, appare superiore all’interesse – seppur ritenuto legittimo – dei cinque club (Novara, Ternana, Pro Vercelli, Siena e Catania) che ambiscono al ripescaggio.
Da un lato i giudici del Consiglio di Stato superano il Tar sui poteri di Roberto Fabbricini perché “non appare sussistere un sufficiente fumus boni iuris in merito all’effettivo superamento – da parte del commissario straordinario della Figc nell’adozione degli atti impugnati – dei limiti della delega conferitagli”. Dall’altro secondo i giudici “appaiono sussistere i presupposti di estrema gravità ed urgenza, tale da non consentire neppure la dilazione fino alla data della camera di consiglio”.
Dalla Lega di B il presidente Mauro Balata ricorda che dopo il Tar “in assemblea le società avevano all’unanimità votato il ricorso al Consiglio di Stato dimostrando ancora una volta la compattezza che dura da oltre tre mesi e che va nella direzione di una maggiore sostenibilità del sistema, ma soprattutto del diritto di giocare di chi ha maturato sul campo la Serie B, che fra ricorsi e contro-ricorsi non ha mai conosciuto le squadre da ripescare”.
Il dispositivo fissa la discussione del merito al 15 novembre, quindi dopo la 12esima giornata del campionato cadetto. Che fino ad allora potrà proseguire il suo torneo. A meno che dal consiglio federale della Figc fissato per martedì prossimo non arrivi un diktat opposto.
In questi giorni è stata la prima grana su cui si è focalizzato l’operato del neoeletto presidente Gabriele Gravina. Tra i primi punti all’ordine del giorno vi è proprio la discussione collegiale della sentenza del Tar del Lazio. Che dovrà essere trasformata dalla Federcalcio in una decisione politica, legittimata dalla stessa ordinanza del Consiglio di Stato che riconosce comunque “autonomia decisionale degli organi dell’ordinamento sportivo” per quanto riguarda “le valutazioni di opportunità circa la congrua definizione degli assetti organizzativi dei campionati”.