PALERMO – La Corte dei conti siciliana ha contestato al governo Musumeci di avere sostituito il rendiconto generale della Regione per il 2017, già parificato dai giudici a luglio, con un nuovo testo trasmesso all’Ars per l’approvazione”. “Mai successa una cosa del genere”, commenta la presidente della sezioni riunite della Corte dei conti, Luciana Savagnone, dopo l’adunanza pubblica. A conclusione dell’udienza, la Corte si è riunita in camera di consiglio per deliberare, per poi aggiornarsi a domani.
Un conflitto istituzionale che rischia di avere conseguenze a cascata, allungando i tempi dell’esame della manovra finanziaria da approvare entro fine anno, tanto che il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, mette in guardia: “Non possiamo non pagare gli stipendi a Natale”.
Il conflitto è emerso durante l’adunanza pubblica di stamattina convocata sul rendiconto, disertata però dal governo che ha inviato per le controdeduzioni il ragioniere generale della Regione, Giovanni Bologna. I giudici hanno contestato alla giunta regionale di avere sostituito il rendiconto, già parificato dalla stessa Corte lo scorso luglio, con un nuovo testo, deliberato dalla giunta a ottobre, e trasmesso all’Ars per l’approvazione. I giudici ne hanno avuto ufficialità solo una settimana fa.
“Quanto successo oggi sul versante rendiconto è di una gravità inaudita e senza precedenti. Esprimiamo viva preoccupazione per la situazione economica della Regione e attendiamo il pronunciamento della Corte dei conti”, affermano i deputati del M5s all’Ars. “In questo clima di enorme incertezza – continuano – l’unico dato certo è che è molto grave l’assenza del governo all’adunanza di oggi”.
La Regione cambia il rendiconto. Corte dei conti: “Mai accaduto prima”
Secondo i giudici il governo Musumeci ha modificato i documenti già approvati a luglio