a.cig.) Senza Potenza. Gira al minimo, il motore del Catania. La prima sconfitta stagionale arriva in fondo a 90′ fatti di scelte sbagliate, scarso nerbo, errori non inediti e anche banali.
Il Viviani si conferma roccaforte difficile da espugnare. I lucani, che non perdono in casa ormai da due anni (dicembre 2016), approfittano delle esitazioni altrui per affondare i colpi e ipotecare nella prima mezz’ora una legittima vittoria, blindata poi nella ripresa.
I problemi rossazzurri cominciano a monte e cioè con la scelta del sistema di gioco. Sottil opta, come previsto, per la difesa a tre con la novità Lovric, al debutto assoluto in campionato, in mezzo ad Aya e Silvestri, i rilanciati Ciancio e Manneh a fare da cursori e il duo Marotta-Curiale in avanti. Non funziona.
Il Catania balla in mezzo, dove Lodi resta spento e Angiulli è del tutto fuori registro, e non riesce a presidiare le fasce subendo i puntuali raddoppi del Potenza col risultato di venire preso d’infilata più volte. E’ una questione – ancora prima che di modulo – di cattiva copertura degli spazi, ma anche di ritmo e convinzione.
Il debole tiro dal limite con cui Lodi spreca un’ottima opportunità al primo giro di lancette è l’emblema di una certa mollezza che mal si concilia con l’aggressività dei padroni di casa, ben messi in campo da Raffaele e caricati da un pubblico particolarmente folto per l’occasione.
Se Pisseri se la cava una prima volta con la collaborazione di Aya all’alba del match su una doppia conclusione di Genchi nulla può sul colpo di testa di Franca, che vince il duello aereo con Lovric e gira in porta un calibrato cross di Giron.
Un timido tentativo di Marotta è troppo poco per replicare a un avversario che invece continua ad affondare i colpi soprattutto a destra, settore dal quale nasce il raddoppio del vivace Strambelli, bravo a infilarsi nel corridoio apertosi con troppa semplicità e a piazzare il pallone nell’angolo lontano con la complicità della morbida opposizione di Silvestri.
Evidente che così non si possa andare avanti. Sottil passa a una difesa a quattro abbassando Ciancio a sinistra e le cose sembrano andare un po’ meglio: Curiale avvia bene un contropiede rubando palla a metà campo ma lo conclude male con un destro centrale dal limite; Biagianti, uno dei pochi a tenere botta, dimezza le distanze con una splendida conclusione da oltre 25 metri che s’insacca all’incrocio.
La contesa sembra riaprirsi, ma gli uomini di Sottil, che in avvio di secondo tempo rimpiazza l’incerto Lovric con Calapai ricostituendo la coppia centrale Aya-Silvestri, incappano in un’altra dormita su calcio piazzato, così come accaduto troppe volte in questo avvio di campionato: su angolo dalla destra che attraversa tutta l’area, Guaita può impattare sul secondo palo per il 3-1.
E’ il sigillo sulla partita, anche perchè i rossazzurri non riescono a organizzare una reazione all’altezza nonostante abbiano a disposizione più di mezz’ora. Gli ingressi di Llama, Vassallo e Brodic e il passaggio al 4-2-3-1 producono scarsi effetti, concentrati peraltro nei minuti conclusivi, quando l’occasione migliore arriva sui piedi di Curiale dopo un sinistro di Llama, liberatosi in area: la conclusione ravvicinata dell’attaccante rossazzurro è però timida e inefficace. Come il Catania visto a Potenza.
POTENZA-CATANIA 3-1
Potenza (4-3-3): Ioime 6, Coccia 6, Di Somma 6 (45′ st Sales sv), Emerson 6.5, Giron 7, Matera 6.5 (9′ st Piccinni 6.5), Guaita 6.5, Dettori 6.5 (45′ st Matino sv), Strambelli 7 (28′ st Panico), Franca 7, Genchi 6.5 (9′ st Coppola 6). In panchina: Mazzoleni, Breza, Caiazza, Fanelli, Leveque. Allenatore: Raffaele 7.
Catania (3-5-2): Pisseri 6, Aya 6, Lovric 5 (1′ st Calapai 5), Silvestri 5, Ciancio 5, Angiulli 5 (14′ st Llama 5.5), Lodi 5, Biagianti 6.5, Manneh 5 (21′ st Vassallo 5.5), Marotta 5 (21′ st Brodic 5), Curiale 5.5. In panchina: Pulidori, Esposito, Scaglia, A. Rizzo, Bucolo, Baraye, Mujkic. Allenatore: Sottil 4.5
Arbitro: Marchetti di Ostia 6.
Reti: 12′ pt Franca, 25′ pt Strambelli, 38′ pt Biagianti, 12′ st Guaita
Note: spettatori 4.500 circa. Ammoniti Ciancio, Matera. Angoli: 3-4. Recupero: 2′, 3′.