PALERMO – E’ stato presentato dal governatore Musumeci il disegno di legge, approvato ieri sera all’Ars dalla giunta relativo a “provvedimenti urgenti dei sindaci in materia di abusivismo edilizio”.
“Il ddl approvato trae spunto dalla tragedia di Casteldaccia. Gli uffici della Regione il 5 giugno scorso hanno scritto ai sindaci dell’Isola affinché segnalassero la presenza delle case abusive in luoghi particolarmente vulnerabili e quindi a rischio – ha detto Musumeci -. Su 390 sindaci hanno risposto soltanto una quarantina, coloro che non hanno risposto hanno avuto 90 giorni di tempo e non lo hanno fatto, e quindi hanno ricevuto un ispettore del dipartimento Territorio e ambiente per acquisire tutta la documentazione necessaria. Casteldaccia ha ricevuto la prima lettera il 5 giugno e la seconda il 7 settembre”.
“I sindaci hanno difficoltà a intervenire e molto spesso i comuni, come è noto, non hanno disponibilità di risorse per fare fronte a queste spese impreviste”, ha evidenziato Musumeci. “Stiamo chiedendo al governo nazionale di istituire un fondo speciale per consentire ai sindaci di poter dare seguito alle ordinanze di demolizione delle case abusive, alla conclusione dei procedimenti. Speriamo che il governo si renda conto di questa esigenza”.
”Dobbiamo stare accanto ai sindaci che sulla vicenda dell’abusivismo sono particolarmente esposti. Ecco perché ieri in Giunta – ha aggiunto Musumeci – abbiamo approvato questo ddl che affidiamo alla Presidenza dell’Assemblea regionale siciliana chiedendo la corsia preferenziale. Abbiamo la necessità di risposte, non si può continuare a far finta di non vedere e di non sentire. Sono felice che i nostri uffici abbiano fatto da pungolo ai sindaci. Per anni non c’è mai stata una programmazione seria”.
“Chiederemo all’Unione europea – ha proseguito Musumeci – di consentire di applicare quella norma in base ai quali i fondi strutturali possono essere usati anche per le calamità con un cofinanziamento per le regioni del 5%. Nel frattempo noi continueremo a pulire i fiumi”.
“La tragedia immane di Casteldaccia – ha concluso – dell’Agrigentino, del Corleonese non hanno aggiunto nulla alla ferma volontà del governo sulla questione dell’abusivismo e della pulizia dei corsi d’acqua e sul rischio idrogeologico. La tutela del territorio è tra i punti fondamentali del governo e chi governa ha il dovere di alzarsi e guardare avanti. Tutti dobbiamo capire che bisogna voltare pagina”.
“Da parte del governo e da parte della comunità siciliana rinnovo i sentimenti di cordoglio alle famiglie delle vittime morte in maniera assurda. Ho preferito partecipare al funerale in maniera assai discreta come peraltro è mio costume e credo che, dopo avere reso omaggio alle vittime, abbiamo il dovere di chiederci di chi sono le responsabilità e di fare di tutto per evitare il ripetersi di queste tragedia con la complicità dell’uomo o per inerzia, negligenza, dolo”.
“In questi giorni abbiamo disposto la pulitura di oltre 80 corsi d’acqua – ha aggiunto Musumeci -. Non mi chiedete da quanto tempo non ricevevano l’intervento dell’uomo, sappiamo solo che la gente ci diceva di non avere mai visto un intervento disposto dalle istituzioni. Abbiamo predisposto subito 30 somme urgenze, mentre le altre saranno portate avanti con procedure ordinarie per i quali attingeremo al Fondo sviluppo e coesione. I progetti sono predisposti dal genio civile e dalla struttura contro il dissesto idrogeologico per intervenire al più presto possibile, su alcuni è possibile intervenire subito, per altri bisogna attendere il deflusso di acque e fanghi”.
“Con questo disegno di legge vogliamo fornire uno strumento normativo di immediata efficacia ai sindaci i quali potranno avvalersi di una potestà di provvedimenti di immediata efficacia, con l’emanazione di ordinanze contingibili e urgenti per governare, in maniera più flessibile rispetto ai rigidi schemi procedurali ordinari, situazioni di emergenza che provengono dalla costruzione di immobili in spregio alle leggi, da cui consegua un concreto rischio alla pubblica incolumità”.
Il disegno di legge di due articoli prevede che “con ordinanza contingibile e urgente, al fine di garantire la pubblica e privata incolumità, il sindaco dispone, nel rispetto delle vigente normativa in materia, l’immediato sgombero e l’interdizione all’uso di tutti gli immobili realizzati abusivamente: nella aree a pericolosità elevata e molto elevata, individuate dal Piano per l’assetto idrogeologico, nelle aree sottoposte a vincolo di inedificabilità assoluta che implichino rischi per la sicurezza e l’incolumità pubblica. La norma si applica a tutti gli immobili realizzati abusivamente, anche se risulti presentata istanza di sanatoria non esitata alla data di entrata in vigore della legge”.
E la “mancata adozione dell’ordinanza costituisce grave e persistente violazione di legge” ai fini della rimozione del sindaco ai sensi di legge. E’ inoltre costituito “un fondo di rotazione di 1 milione di euro all’assessorato regionale Autonomie locali per i comuni che ne facciano richiesta di anticipazione finanziaria a favore delle famiglie destinatarie dei provvedimenti di sgombero per soddisfare l’urgente necessità abitativa per un periodo non superiore a 60 giorni susseguente allo sgombero e alla interdizione all’uso degli immobili. E’ fatto obbligo al comune di recuperare l’anticipazione entro il primo esercizio successivo a quello dell’erogazione. Entro lo stesso termine il comune è comunque obbligato a versare alla Regione le somme anticipate per essere destinate alle stesse finalità”.
“Un fondo speciale per le demolizioni”
Approvato all'Ars ddl sull'aiuto ai sindaci per i casi di abusivismo edilizio. Musumeci: "Chiediamo sostegno al governo nazionale e all'Ue". Disposta la pulizia di 80 corsi d'acqua
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