Catania, il bomber è Calapai

di Alberto Cigalini. Seconda rete di fila per il laterale destro, autore di un bel tiro che risolve la trasferta di Rieti (foto Galtieri) e fa guadagnare agli etnei due punti sulla capolista Juve Stabia. Iniziativa a lungo in mano ai rossazzurri, che però rischiano nella ripresa sulla clamorosa traversa di Maistro. Dubbi su un gol annullato a Curiale

a.cig.) Calapai dopo Calapai. Il Catania riprende da dove aveva lasciato. Un gol del laterale destro per chiudere la goleada contro la Cavese, un altro per domare il Rieti. Media da bomber di razza per un difensore che, pur avendo in campo altre priorità, ha trovato il modo migliore per sfruttare lo spazio concessogli.
La seconda rete e mezza (considerando l’autogol di Farroni propiziato a Matera) in campionato del numero 26 rossazzurro serve per venire a capo della solita partitaccia di C e ad indirizzare per il verso giusto il pomeriggio di una squadra che mantiene costantemente l’iniziativa per 90 minuti contro un avversario men che mediocre, ma tarda a tradurla nel sospirato gollettino.
A prescindere dal risultato finale e dai gol all’attivo, il canovaccio è quello conosciuto: gli etnei, dal ritorno alla linea arretrata a quattro, concedono poco (solo una rete subita nelle ultime otto gare), soprattutto contro avversari che esercitano scarsa pressione e mantengono un baricentro molto basso come i reatini, ma la fase di possesso, dall’avvio della manovra alla finalizzazione, resta da migliorare accompagnando di più l’azione con centrocampisti e laterali bassi e trovando la giusta chimica in avanti, magari con l’aiuto del mercato (un esterno d’attacco è la priorità della dirigenza, già mossasi in questo senso).
Il Rieti si affida a un 4-3-2-1 ad albero di Natale particolarmente consono al periodo, ma al di là delle formule numeriche lo spartito proposto dall’avversario di turno è uguale a quello di tante altre volte: undici uomini raccolti sotto la linea della palla, tanto agonismo per sopperire alle carenze tecniche e sporadiche ripartenze.
Gli ingredienti tipici della categoria ci sono tutti, inclusi un manto erboso pessimo e un arbitraggio non impeccabile. La partita, come ovvio, la fa il Catania, che insiste sul 4-3-3 schierato contro la Cavese con Lodi in regia, Marotta chiamato a sacrificarsi largo nel tridente completato da Manneh e le uniche due varianti dettate dall’inserimento dal 1′ di Calapai e Biagianti.
Uno spunto di Manneh a destra con girata di poco a lato di Curiale apre una prima frazione nella quale i rossazzurri, pur non brillando, concedono nulla o quasi al Rieti, insidioso solo una volta con una punizione poco oltre la traversa di Maistro, e conservano a lungo il possesso della palla stentando però a rendersi davvero pericolosi.
Concedere nulla, però non basta, se si vuole – e si deve – vincere. A parte un traversone di Calapai che l’estremo difensore locale Costa rischia quasi di trascinarsi oltre la linea di porta in presa alta, la formazione di Sottil costruisce una sola chiara palla gol, vanificata da un fischio arbitrale discutibile: Manneh sfrutta un buco sulla destra per inserirsi e scavalcare la dissennata uscita di Costa con un lungo pallonetto, destinato in rete, sul quale si avventano Curiale e Gualtieri, che va giù come un tarantolato sentendo un lieve appoggio del braccio della punta etnea, magari evitabile ma di certo insufficiente per farlo stramazzare così al suolo. Quanto basta, però, per convincere il direttore di gara Miele ad annullare la rete.
Decisione dubbia che fa il paio con quella sul tocco di braccio di Delli Carri in area in avvio di ripresa sul quale l’arbitro sorvola. Sottil, che ha già rimpiazzato l’infortunato Silvestri (distorsione) con Esposito, inserisce Llama e Angiulli e passa al 4-2-3-1 per aumentare la pressione.
Nella caccia al risultato pieno, il Catania inevitabilmente concede qualcosa in più al Rieti, la cui unica arma è la ripartenza. I padroni di casa ci provano con una girata a lato di Gondo, una serpentina di Vasilieou, murato bene da Aya, e soprattutto con Maistro, che grazia gli etnei spedendo sulla traversa da non più due metri un traversone basso di Gondo.
Scampato il pericolo, il Catania torna avanti. Un tiro di Llama si perde a lato, poi a risolvere la situazione è Calapai, il cui affondo viene concluso da un bel destro incrociato dal limite sul quale Costa si distende invano.
Gol da tre punti, che non cancella i problemi ma pesa un bel po’ in classifica portando il Catania da solo al terzo posto, a -2 dal Trapani e a -9 dalla capolista Juve Stabia – alla quale rosicchia due lunghezze –  con una partita in meno rispetto a entrambe. All’orizzonte c’è già il Monopoli, ultimo ostacolo da superare per continuare a mettere da parte punti e autostima prima della sosta. E del mercato.
RIETI-CATANIA 0-1
Rieti (4-3-2-1): Costa 5; Delli Carri 6, Gualtieri 5.5 (39′ st Criscuolo sv), Gigli 6, Dabo 6; Konate 6, Diarra 5.5, Cericola 5.5 (39′ st Todorov sv); Vasileiou 5.5 (26′ st Venancio 5), Maistro 5.5 (31′ st Tommasone sv); Gondo 6. In panchina: Chastre, Papangelis, Pepe, Migliaccio, Di Domenicantonio, Kean, Demosthenous. Allenatore: Cheu 6.
Catania (4-3-3): Pisseri 6; Calapai 7, Aya 6.5, Silvestri 6 (1′ st Esposito 6), Ciancio 6; G. Rizzo 6 (19′ st Angiulli 6), Lodi 6, Biagianti 6; Manneh 6.5 (31′ st Brodic sv), Curiale 5.5 (19′ st Llama 6), Marotta 5.5. In panchina: Pulidori, Lovric, Scaglia, Vassallo, Mujkic, A. Rizzo. Allenatore: Sottil 6.
Arbitro: Miele di Torino 5.
Reti: 36′ st Calapai.
Note: spettatori circa 700 (un centinaio nel settore rossazzurro). Ammoniti Gondo, Aya, Esposito, Pisseri. Angoli: 5-4 per il Catania. Recupero: 1′, 5′.

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