CATANIA – Quasi 16 piccole e medie imprese al giorno a Catania e in provincia nel 2018 hanno abbassato le saracinesche. Complessivamente le attività economiche e produttive che hanno cessato al 27 dicembre 2018 sono state 6.114, ben +1.566 rispetto allo stesso periodo del 2017.
A Catania città, addirittura, c’è stato un incremento delle chiusure di ben il 45% rispetto allo scorso anno, con 2.119 imprese che hanno chiuso i battenti. Tale situazione è solo in parte compensata dalle nuove iscrizioni (2.105 imprese) con un saldo negativo di 14, decisamente peggiore rispetto al 2017 (+727). A riferirlo è Unimpresa Assoesercenti Catania con la rielaborazione, su scala provinciale, dei dati Infocamere sulla natalità e mortalità delle imprese italiane nel dicembre 2018.
Il dato provinciale complessivo è di 6.114 cessazioni e 6.312 iscrizioni per un saldo positivo di 198 unità che fanno salire, seppur di poco, lo stock di imprese iscritte.
“Siamo stufi di tenere il conto delle pmi che non ce la fanno più – commenta il direttore di Unimpresa Assoesercenti Catania Salvo Politino – e quello di quanti riescono ancora a resistere. In tutta la provincia etnea, al dato dell’aumento sensibile delle cessazioni, si associa un decremento delle iscrizioni nel 2018, ben 213 imprese iscritte in meno rispetto all’anno precedente. Seppur con saldo positivo, il dato provinciale è reso incerto dalla presenza di imprese perlopiù con attività non dichiarata e/o inattive. Trend riconfermato a Catania città, che ha registrato un decremento delle iscrizioni di circa il 3,5% rispetto al dato del 2017. Questi dati testimoniano che, nonostante i segnali di ripresa dell’economia italiana, le condizioni del mercato continuano a suggerire cautela a chi nutre progetti imprenditoriali”.
A Catania si registra un saldo negativo in tutti i maggiori settori. Il commercio continua ad arretrare, poiché chiude con un saldo di -835, circa 2.281 imprese cessate nel 2018, ben 591 in più rispetto al precedente anno. Lo stesso settore del turismo che lo scorso anno aveva registrato un saldo positivo, nel 2018 chiude con un saldo negativo di circa -50.
“Vanno messe in campo – afferma Politino – misure straordinarie a sostegno delle piccole imprese commerciali. Come Unimpresa abbiamo proposto alcune misure che secondo noi avrebbero un ruolo positivo nel rilanciare il commercio, consentendo la riduzione dei costi per le piccole imprese e creando spazi per una loro riorganizzazione e modernizzazione come ad esempio l’estensione del credito di imposta. Le imprese non possono investire se non hanno certezze se non si conoscono le regole del gioco. C’è bisogno di un governo stabile e non balneare che faccia vivere e sviluppare l’economia e le imprese italiane, da subito scongiurando l’aumento dell’Iva. Vogliamo essere nelle priorità di azione del nuovo governo”.
Catania, muoiono 16 imprese al giorno
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