CATANIA – Dopo le recenti scosse di terremoto che hanno colpito l’Etna e diverse località pedemontane, con crolli e danni che hanno interessato case ma anche scuole, il Codacons riapre il tema della sicurezza degli edifici scolastici.
Nel settembre scorso l’associazione aveva chiesto di conoscere le condizioni strutturali delle sedi, la conformità alle norme antisismiche e antincendio, in modo da poter analizzare le criticità e le condizioni di rischio. “Tuttavia fino a oggi – spiega Francesco Tanasi, segretario nazionale – si riscontra solo un lungo e imbarazzante silenzio da parte di molti Comuni, nonostante la delicatezza della questione”.
Il Codacons, pertanto, adesso invoca un deciso cambio di rotta: “Non è più è possibile attendere oltre, fuori i certificati”, e diffida sindaci, prefetto e tutti gli enti responsabili a rilasciare e rendere pubblici, entro trenta giorni, i certificati antisismici e di agibilità degli edifici scolastici, o esporre le ragioni che giustificano il ritardo.
“Nessuna istituzione ha dato priorità alle obbligatorie verifiche sulla sicurezza. La fotografia dell’edilizia scolastica siciliana – aggiunge Tanasi – è sconfortante. Se una scuola non è in possesso del certificato di agibilità, vuol dire che a tutti gli effetti di legge non è agibile, quindi andrebbe chiusa per tutelare alunni, insegnanti e personale scolastico. Se non avremo risposte siamo pronti a denunciare in Procura i responsabili per omissione di atti d’ufficio”.
Codacons incalza le scuole catanesi: “Fuori i certificati antisismici”
"Edifici a rischio, se non avremo risposte entro trenta giorni andremo in Procura e denunceremo"