GELA (CALTANISSETTA) – Più di 1.500 alunni senza mensa scolastica, 70 dipendenti tra cuochi e inservienti che perderanno il posto di lavoro, cancellazione del tempo pieno nella scuola dell’infanzia, taglio di 55 insegnanti nel corpo docente, ulteriori costi a carico di quelle famiglie dove entrambi i genitori lavorano perché dovranno affidare i figli a baby sitter o ad asili privati.
Sono gli effetti della soppressione della refezione scolastica nella scuola primaria decisa per il 2019 dal commissario straordinario, Rosario Arena, che amministra da settembre il comune di Gela e che ha scatenato la protesta della città che è scesa in corteo. Una scelta aggravata da un altro pesante taglio, quello del trasporto casa-lavoro dei disabili.
Sono una cinquantina di persone che con la fermata di questo servizio rischiano di perdere il posto di lavoro. La loro associazione, la Cogedha, ha protestato al fianco degli autisti e degli accompagnatori che saranno licenziati nonché delle mamme e degli insegnanti scesi in piazza municipio per dire ‘No ai tagli in bilancio che colpiscono le fasce più deboli della popolazione’.
Una interrogazione è stata presentata al governo regionale da parte del deputato regionale del Pd, Giuseppe Arancio, che chiede al governatore Musumeci una risposta in commissione.
Gela senza mensa scolastica
La decisione del commissario straordinario scatena la protesta delle famiglie