ROMA – Tagliata la protezione umanitaria, aumentano i ‘no’ alle domande di asilo e dai territori crescono le proteste per l’aumento dei migranti che escono dal sistema di accoglienza. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, taglia corto: “con la nuova legge non cambia assolutamente nulla su chi entra e chi esce dai centri: ho letto sui giornali che uscivano bambini, donne incinte e anziani. Balle”. Domani, comunque, una circolare applicativa fornirà ai prefetti gli elementi per assicurare un’interpretazione uniforme sul territorio nazionale delle novità contenute nel provvedimento.
I numeri parlano chiaro: a novembre sono state analizzate 7.716 domande d’asilo. Nell’80% dei casi (6.141) l’esame si è concluso con un diniego (contro il 74% del precedente mese di ottobre); lo status di rifugiato è stato riconosciuto a 720 persone (il 9% contro l’8% di ottobre), mentre la protezione sussidiaria è stata assegnata a 470 (6% contro il 5% di ottobre); un vero crollo si è registrato nella protezione umanitaria, passata dai 1.105 casi di ottobre (13%) ai 356 di novembre (5%).
Prima della direttiva di Salvini di luglio i premessi umanitari erano al 28%. Le novità principali della legge sono proprio l’abolizione del permesso umanitario (sostituito da permessi speciali per determinate categorie) e la limitazione dell’accesso al sistema Sprar ai soli titolari di asilo. Una svolta che ha provocato proteste di diversi sindaci, preoccupati per i migranti che finiranno in strada non potendo fruire del sistema di accoglienza. Per il candidato segretario del Pd Maurizio Martina la norma “rischia di lasciare per strada centomila irregolari in due anni”. E le associazioni nelle ultime settimane hanno denunciato molti episodi di persone vulnerabili costrette a lasciare i centri.
“La legge – ribatte Salvini – mette soltanto delle regole. Ha diritto all’accoglienza integrale solo chi viene riconosciuto come rifugiato. E’ anche un taglio dei costi, perchè prima si spendevano 5 miliardi di euro l’anno per mantenere finti rifugiati”. In seguito alla legge alcuni prefetti hanno emanato proprie direttive su come agire sulla materia, ma per superare eventuali difformità di posizioni, domani una circolare del Viminale darà indicazioni univoche. Le norme saranno applicate “cum grano salis” per evitare – specie con l’inverno alle porte – di mettere per strada persone deboli. Indicazioni ai prefetti verranno date anche sugli altri punti della legge sicurezza, come ad esempio sugli sgomberi.
Per questi ultimi interventi la priorità sarà data agli edifici pericolanti, a quelli nelle mani della criminalità organizzata e a quelli colpiti da una sentenza della magistratura. La liberazione degli immobili illecitamente occupati dovrà avvenire nel giro di un anno; il ritardo darà al proprietario diritto ad un indennizzo in base all’allungamento dei tempi dello sgombero.
Ecco la nuova legge sui migranti
Salvini: "Diritto all'accoglienza integrale solo a chi viene riconosciuto come rifugiato"