CATANIA – Il terremoto di magnitudo 4.8 del giorno di Santo Stefano sull’Etna ha avuto un “impatto clamorosamente alto” dal punto di vista economico sulle strutture ricettive del Catanese. E il bilancio di fine anno, che “era di pienone” si prevede “sarà un disastro per le numerose disdette che arrivano copiose”.
E’ l’allarme lanciato dal presidente degli albergatori siciliani, Nico Torrisi, che racconta anche di “turisti fuggiti di notte con le valigie in mano” subito dopo la scossa.
“L’Etna è un brand attrattivo mondiale – spiega Torrisi – e la gente viene per vedere le eruzioni e le sue spettacolari fasi stromboliane sommitali, ma la notizia del terremoto, e l’enfasi data dai media, sta facendo scappare i turisti e cancellare le prenotazioni. E’ un’autentica disfatta economica non motivata: rischiamo di passare dal ‘tutto esaurito’ al ‘vuoto’ negli hotel. Sarà un Capodanno di forte crisi”.
Intanto sul vulcano sono 321 i vigili del fuoco impegnati nelle operazioni di messa in sicurezza e verifica dell’agibilità delle strutture lesionate dal sisma che ha colpito Catania. Lo segnalano gli stessi vigili del fuoco via twitter. Dalla notte del 26 dicembre sono stati svolti oltre 570 interventi.
L’Etna fa paura, turisti disdicono viaggi
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Dopo il terremoto le cancellazioni. Federalberghi: "Rischiamo di passare dal 'tutto esaurito' al 'vuoto'". Più di 300 i pompieri impegnati sul vulcano