CATANIA – Le richieste di prove documentali da parte della Procura generale e del collegio di difesa e il deposito del verbale delle dichiarazioni del nuovo pentito Francesco Squillaci hanno caratterizzato la prima udienza del processo in Corte d’appello a Catania contro il provvedimento di sequestro e confisca dei beni di Mario Ciancio Sanfilippo disposto dalla sezione misure di prevenzione del tribunale.
I giudici si sono riservati di decidere nella prossima udienza, fissata per il 15 gennaio. Il ricorso contro la sentenza di primo grado era stato depositato dagli avvocati Carmelo Peluso, Francesco Colotti e Nerio Giuseppe Diodà.
Il sequestro finalizzato alla confisca per beni stimati in complessivi 150 milioni di euro è stato chiesto dalla Procura ed eseguito il 24 settembre dai carabinieri. Tra i beni interessati dal provvedimento, oltre a conti correnti e immobili, ci sono il quotidiano ‘La Sicilia’, la maggioranza delle quote della ‘Gazzetta del Mezzogiorno’ di Bari, due emittenti televisive regionali, ‘Antenna Sicilia’ e ‘Telecolor’, la società che stampa quotidiani Etis e la Simeto docks concessionaria di pubblicità e affissioni. Il tribunale ha nominato amministratori giudiziari Angelo Bonomo e Luciano Modica per garantire la continuazione dell’attività del gruppo.
Sequestro Ciancio: rinvio a gennaio
A Catania la prima udienza del processo di appello sulla confisca dei 150 milioni