CATANIA – Agenti della polizia di Catania ieri hanno notato in pieno centro un grosso cantiere edile con diversi ponteggi che si prestavano per la costruzione di un palazzo di 6 piani e la ristrutturazione di uno stabile adiacente.
I muratori impegnati erano totalmente sprovvisti dei sistemi di protezione quali casco, mascherine, cinture, e parapetti, anche negli ultimi piani. Alla vista degli agenti alcuni hanno provato a darsi alla fuga e, ancor prima, hanno tentato di chiudere con una catena il cancello d’ingresso in modo da ostacolare l’ingresso dei poliziotti.
Solo dopo si sono messi a disposizione spiegando che il loro timore era legato al fatto di non essere in regola con i contratti di lavoro. Sette di loro sono stati identificati. I cantieri erano affidati a due imprese edili gestite da 3 titolari, le cui responsabilità sono subito apparse evidenti. Dunque sono stati indagati e l’attività è stata sospesa.
Gli operai hanno riferito di aver accettato simili condizioni lavorative solo per lo stato di bisogno in cui versano ed è emerso che la maggior parte dei dipendenti non aveva regolare contratto di lavoro; alcuni non conoscevano nemmeno l’importo della paga perché ancora “in prova” e hanno affermato di non sapere se l’avrebbero mai percepita. Perciò due datori di lavoro sono stati segnalati all’autorità giudiziaria anche per sfruttamento dello stato di bisogno.
Sospesi nel vuoto in nero e senza casco
Catania: la polizia scova un grosso cantiere irregolare in pieno centro. Gli operai tentano di scappare ma poi confessano