CATANIA – Una cava di pietra lavica estesa per circa 4.000 mq è stata sequestrata dai carabinieri in contrada Patafurna a Paternò (Catania) su disposizione della Procura etnea perché era stata trasformata in una discarica abusiva di rifiuti – classificati speciali e quindi pericolosi per la salute pubblica – provenienti anche da altri siti di lavorazione e perché l’estrazione della pietra lavica non era prevista nelle autorizzazioni d’esercizio.
L’amministratore unico e legale rappresentante della società “Gruppo La Vincente srl”, con sede legale nel capoluogo etneo, è stato denunciato. I militari, coadiuvati dai colleghi del Nil di Catania e da personale del Corpo Forestale, hanno eseguito un provvedimento emesso dal Gip del Tribunale etneo.
I militari, durante l’attività ispettiva, hanno evidenziato come la società impiegasse sul posto quattro operai totalmente sconosciuti alla pubblica amministrazione e in assenza dei requisiti in materia anti infortunistica, con riferimento agli obblighi di formazione, informazione, addestramento e sorveglianza sanitaria.
Per questo motivo sono anche scattate ammende per 8.700 euro, un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale e una ulteriore maxi sanzione per il lavoro nero di 14.000 euro. Sul posto è stata individuata finanche la presenza di un impianto di video sorveglianza attivato senza le previste autorizzazioni dell’Ispettorato del Lavoro di Catania.
Paternò, discarica abusiva nella cava
Nell'area di 4.000 mq rifiuti speciali, estrazione della pietra lavica senza autorizzazioni e lavoratori in nero