CATANIA – “Lotta ai tumori: quali risultati e quali prospettive”? Il monastero dei benedettini di Catania si prepara ad accogliere il congresso scientifico promosso e organizzato dal professor Salvatore Sciacca (nella foto a destra), ordinario di Igiene all’università etnea.
Il 3 e il 4 febbraio ci saranno interventi di altissimo profilo sul piano internazionale, tra cui quello del professor Harald zur Hauzen (nella foto a sinistra), Nobel 2008 per la medicina; e poi tra gli altri Italo Angelillo, presidente della Società italiana di igiene (Siti), Ruggero Di Maria, del Dipartimento di ematologia, oncologia e medicina molecolare del ministero della Salute, Gabriele Pelissero, università di Pavia.
La quarta edizione del meeting, sulla scia delle precedenti, cade volutamente nei giorni della festa di Sant’Agata, “così da permettere ai nostri ospiti, una volta conclusi i lavori – commenta Sciacca – di partecipare all’evento più importante e spettacolare della nostra città”.
Il primo giorno, nella prima sessione di lavoro, si traccerà un bilancio sulla possibilità strutturale, quindi economica e finanziaria, della lotta ai tumori. Si chiede retoricamente Sciacca, “con questo welfare, è possibile concepire una battaglia che impegna tutta la comunità dalla nascita alla morte? E’ chiaro che durante i primi tempi della riforma (1978 ndr), quando si pensava che l’unica via da percorrere fosse la cura, una battaglia contro il cancro era possibile. Oggi, con una crisi economica profondissima che ha colpito la comunità internazionale, con la coscienza che è impossibile vincere questa battaglia fermandosi alla superficie, e cioè alla cura, senza entrare dentro il corpo sociale della comunità per intervenire sulle abitudini di vita, sappiamo che è impossibile immaginare un risultato positivo, o peggio, la vittoria sul cancro” .
Attesissima, per le novità di grande interesse ai fini dell’individuazione delle cause, quindi della prevenzione e della cura, la relazione di Harald Zur Hauzen: una fondamentale consiste nella revisione della presenza di alcune sostanze nei cibi infantili a cui, fino a questo momento, non si dava nessuna importanza sanitaria. “Si tratta – informa il direttore del Registro tumori- di alcune forme funginee, plasmoidi, che consumati con i cibi nella fanciullezza rinviano i loro apporti negativi alla maturità, quando potrebbero incidere sui tumori del colon retto e della mammella”.
Secondo la tabella dell’Oms i tumori di origine biologica rappresentano circa il 10% dei tumori globali, “la maggior parte di questi – commenta Sciacca – potrebbe essere sconfitta immediatamente con una attenta e razionale profilassi dettata dall’autorità sanitaria: il carcinoma del collo dell’utero e molti carcinomi della prostata potrebbero essere vinti da una sufficiente vaccinazione anti HPV, così come ha scoperto il nostro prestigioso ospite, prof. Hauzen. Questo carcinoma è quasi in via d’estinzione in Australia dove la copertura vaccinale è arrivata quasi al 90% in 11 anni. Contro molti tumori del fegato, correlati al virus dell’epatite B risultano immediatamente efficaci le vaccinazioni anti HBV, che hanno già una buona percentuale di protezione in Italia e in tante altre parti del mondo”.
Catania, i tumori, il Nobel e Sant’Agata
Si avvicina il congresso che promette novità e accoglierà grossi nomi della medicina mondiale: "Li abbiamo invitati anche per farli partecipare alla festa della patrona"