Più che una trattativa è ormai un intrigo. Il possibile trasferimento di Matteo Di Piazza al Catania è diventato un autentico caso di mercato.
L’interessamento della società etnea per l’attaccante è noto, come è noto il gradimento del giocatore per la destinazione. Tutto fatto? No. A bloccare l’operazione è il Cosenza, società proprietaria del cartellino della punta.
Il club calabrese ha chiesto un corrispettivo economico per la cessione di Di Piazza, sin qui peraltro impiegato ben poco in B (6 presenze, solo 2 da titolare), facendo leva sul pressing, mai venuto meno, di un’altra società sulle tracce dell’attaccante, il Catanzaro.
I buoni rapporti tra il ds cosentino Trinchera e quello catanzarese Logiudice e l’attendismo del presidente rossoblu Guarascio, che vorrebbe massimizzare i profitti dell’operazione, hanno frenato il passaggio in rossazzurro dell’attaccante, che ha già l’accordo col Catania per il trasferimento a titolo definitivo.
Il commento pubblicato (e poi rimosso) su Instagram da Di Piazza con riferimento alla cessione dell’ormai ex compagno di squadra Verna (“Beato tu”) è sintomatico della volontà del giocatore e della rottura con l’ambiente.
Cosa succederà adesso? La situazione è bloccata, entrambe le parti paiono decise a non cedere. La cessione, se si farà, non verrà perfezionata a brevissimo. Sarà proprio il fattore tempo a determinare l’esito della trattativa.
Il Catania non è intenzionato a pagare alcunché oltre l’ingaggio, mentre il Cosenza conta sempre sull’opzione Catanzaro, pur consapevole di avere in organico un elemento (il cui contratto scade nel 2020) ormai fuori dal progetto tecnico e in attrito con la piazza.
Aspetti che la dirigenza etnea, ferma sulle sue posizioni e comunque attiva sul fronte offensivo (trattativa a buon punto per Sarno, esterno del Padova), conosce bene e che potrebbero rivelarsi determinanti.