CATANIA – La terza sezione della Corte d’assise d’appello di Catania ha confermato la condanna a 30 anni di reclusione nei confronti di Luca Priolo, il 27enne che il 6 ottobre 2015 ha ucciso con 42 colpi di coltello la sua ex convivente, Giordana Di Stefano, di 20 anni, dalla quale aveva avuto una bambina di 4 anni.
La sentenza di primo grado era stata emessa il 7 novembre del 2017 dal Gup Loredana Pezzino a conclusione del processo col rito abbreviato. Riconosciuto un risarcimento alle parti civili, assistite dall’avvocato Ignazio Danzuso: genitori, sorella e figlia di Giordana Di Stefano, che ha ‘perso’ il cognome del padre per ‘assumere’ quello della madre.
Priolo, difeso dall’avvocato Domenico Cannavò, che ha confessato il delitto, dopo l’omicidio è fuggito ma, grazie a indagini dei carabinieri di Catania, è stato individuato a Milano e arrestato da militari dell’Arma alla stazione ferroviaria.
Il giovane continua a “negare la premeditazione”, ribadendo che il movente è da collegare a “un raptus” dovuto alla “volontà di lei di non revocare la denuncia per stalking” nei suoi confronti.
Omicidio Giordana Di Stefano, in appello confermati 30 anni per l’ex convivente
Catania. Ribadita la sentenza di primo grado: Luca Priolo uccise la ventenne con 42 coltellate