PALERMO – Sarà un film la storia del sacrificio di Piersanti Mattarella, il politico democristiano presidente della Regione Siciliana ucciso 39 anni fa da Cosa Nostra, ai tempi degli omicidi mafiosi di Peppino Impastato, Pio La Torre, Rocco Chinnici.
Il suo esempio, “anche a distanza di decenni resta tragicamente illuminante”, come ha ricordato oggi tra gli altri Elisabetta Casellati, presidente del Senato. Quello di “un uomo con la schiena dritta, che ha pagato con la vita il coraggio di sfidare la mafia semplicemente per seguire la propria coscienza di persona onesta. Nella politica, nelle istituzioni, come nella società civile, il nostro Paese ha più che mai bisogno di persone perbene che lottino per una società più giusta, più sicura, più libera, senza nascondersi e rifuggendo dall’indifferenza e dall’egoismo”.
Parla del “senso profondo della testimonianza morale che ci ha lasciato” il presidente della Camera Roberto Fico che sottolinea la concezione di “una politica non piegata alle logiche dell’intimidazione e della corruzione, capace di far leva sulle opportunità di riscatto della sua terra e di rispondere alle aspettative di reale cambiamento dei cittadini, una politica con le carte in regola che ha fatto di Piersanti Mattarella un esempio importante per la sua amata Sicilia e per tutto il Paese”.
Il fratello Sergio, presidente della Repubblica, ieri si è recato sulla sua tomba a Castellammare del Golfo, il comune in cui il politico era nato nel 1935, mentre oggi proprio a Via della Libertà a Palermo, dove fu ucciso davanti ai familiari mentre stava andando a messa, si è svolta una cerimonia, presente il sindaco Leoluca Orlando. Per il delitto è stata condannata la Cupola di Cosa nostra, mentre ancora ignoti sono gli esecutori materiali dopo anni di indagini sulla pista nera dei Nar di Fioravanti. Ma è una storia, nel contesto del dominio mafioso della Sicilia di quegli anni, di politici collusi come l’ex sindaco Vito Ciancimino, che le giovani generazioni poco conoscono.
Intanto, un film sul delitto Mattarella con un cast tutto siciliano da Leo Gullotta a Nino Frassica, Tuccio Musumeci, Pino Caruso, Pippo Pattavina, Toni Sperandeo, Donatella Finocchiaro, Lucia Sardo e Guia Jelo, è in preparazione. Aurelio Grimaldi da anni raccoglie materiali sulla storia e ora sta lavorando a Palermo per cominciare le riprese il 25 febbraio con la produzione Cine 1 Italia e Arancia Cinema. L’ex presidente del Senato Pietro Grasso era il 6 febbraio 1980 un giovane pm a Palermo, titolare all’inizio delle indagini.
Oggi su Facebook ha scritto: “Voleva la nostra terra “con le carte in regola” e lavorò per rompere le collusioni tra politica e mafia, ma quell’omicidio fu chiaramente un modo per impedire questo rinnovamento politico e culturale. L’antimafia di Piersanti Mattarella era nei fatti: un esempio per tutti noi ancora oggi. Ne abbiamo tanto bisogno”.
Palermo, Mattarella 39 anni dopo
Commemorazioni per l'anniversario della morte dell'ex presidente della Regione ucciso dalla mafia. Un film per ricordare il suo "esempio morale"