Il tasso di inquinamento del cibo, la doppia filiera, legale e illegale, il biologico, i controlli sull’ortofrutta siciliana e il tasso di incidenza tumorale derivante dall’alimentazione contaminata sono i temi al centro della nuova inchiesta, curata dal giornalista Luca Ciliberti, dal titolo “Che cosa mangiamo?” che andrà in onda su Antenna Sicilia e Telecolor.
L’indagine parte da un esperimento: l’istituto di Igiene dell’Università di Catania ha analizzato 4 prodotti di ortofrutta comprati a campione in alcune differenti rivendite di Catania, nello specifico in due mercatini rionali, in un paio di case di frutta, da un ambulante, in due supermercati della grande distribuzione, in un mercatino a chilometro zero e in un supermercato biologico.
I risultati sono sorprendenti e sfatano alcuni luoghi comuni. Tutti i prodotti, infatti, non presentano contaminazione da metalli pesanti e da pesticidi, nonostante l’esposizione allo smog e, per alcuni, anche ai trattamenti chimici usati in agricoltura.
I dati che saltano all’occhio dei ricercatori dell’Università di Catania, però, sono quelli relativi alla presenza di tracce di alcune sostanze tossiche (farmaci e veleni per animali) presenti nei vegetali. “Una parte dei cibi è contaminata da residui di interferenti endocrini in piccole concentrazioni che non è stato possibile quantificare, ma che ci fanno pensare che bisogna tenere alta l’attenzione soprattutto nelle fasi di irrigazione delle piante” spiega la professoressa Margherita Ferrante.
Ma ciò che è sconcertante è la presenza di microparticelle plastiche all’interno della pianta che sono state assorbite dai tessuti. I campioni utilizzati per l’inchiesta tv faranno parte di una nuova ricerca sperimentale sulla presenza di contaminazione delle plastiche che il dipartimento di Igiene di Catania sta conducendo grazie a un innovativo brevetto, firmato proprio dalla direttrice Margherita Ferrante con la professoressa Gea Marzia Oliveri Conti e con il dottore Pietro Zuccarello. Attraverso uno strumento di ultima generazione, per la prima volta al mondo, si potrà determinare la presenza di microplastiche nell’ordine dei micrometri in tutti i tessuti e nelle matrici organiche e inorganiche.
“Una ricerca innovativa in campo internazionale che apre nuovi scenari per l’analisi ambientale delle popolazioni” conclude la professoressa Ferrante. La scienza ha già acclarato che le particelle di plastica, fino ad oggi esaminate nell’ordine dei millimetri, non sono innocue per il genere umano e negli esperimenti condotti in campo animale hanno già dato luogo a interferenze nel campo della fertilità e del comportamento.
Intanto il Parlamento Europeo ha discusso il testo per migliorare la procedura Ue di autorizzazione dei pesticidi. “Abbiamo aggiunto quanta più trasparenza possibile nel funzionamento di un meccanismo talvolta opaco – spiega l’europarlamentare Giovanni La Via (Ppe) – e su cui, almeno dal punto di vista scientifico, bisogna fare di più, approfondendo il possibile nesso con l’insorgere di tumori e altre malattie”. Tra gli ospiti dello “speciale tv” ci saranno anche il professore Salvatore Sciacca, direttore del Registro tumori della Sicilia orientale, l’europarlamentare Ignazio Corrao (M5s) e il presidente regionale di Coldiretti, Francesco Ferreri dell’Anguilla.
Veleni e microplastiche nei nostri vegetali
Inchiesta tv su Antenna Sicilia e Telecolor: “Che cosa mangiamo?". Esaminati dall'Università di Catania frutta e ortaggi locali. GUARDA IL VIDEO