MINEO (CATANIA) – “Dal ministro Salvini vorrei un riconoscimento per il nostro territorio che è stato così pesantemente violentato dallo Stato indipendentemente dai governi che si sono susseguiti e che oggi ha necessità di avere i giusti riconoscimenti per i sacrifici fatti. Siamo italiani come gli altri, più degli altri perché abbiamo fatto il nostro dovere in silenzio”. Così il sindaco di Mineo, Giuseppe Mistretta, davanti alla sede del Cara dove oggi partiranno i primi 50 migranti per essere trasferiti in tre centri di assistenza straordinaria, atto iniziale dell’annunciata chiusura della struttura entro l’anno.
“L’allora ministro Roberto Maroni – aggiunge – aveva preso degli impegni con il nostro territorio: nel Patto per la sicurezza c’era scritto che bisognava compensare l’economia tradizionale che avrebbe potuto ed è stata danneggiata dall’istituzione del Cara. Vorrei sapere – continua il sindaco – dal ministro Salvini se manterrà questi impegni, sia sul piano economico e della sicurezza del nostro territorio”.
“Io sono sempre stato contrario al Cara, sono d’accordo per la sua chiusura, ma lo Stato non può lasciare qui le macerie che ha creato. Noi siamo martiri – conclude – e mi meraviglio che adesso si intesti la battaglia per la chiusura del Cara chi è stato il carnefice del territorio. Chiedo al ministro Salvini di incontrarmi per tutelare il territorio sia economicamente sia sul fronte della sicurezza. Non vogliamo soldi, ma è dal 2014 che chiediamo l’istituzione della Zona Franca per la fiscalità di vantaggio per il territorio”.
Il sindaco: “Lo Stato ci ha violentato, ci risarcisca”
Mineo. Mistretta sulla chiusura del Cara: "Il ministro Salvini garantisca la sicurezza del territorio"