CATANIA – La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta sul cambio di percorso del fercolo con le reliquie di San’Agata, patrona del capoluogo etneo. Il 6 febbraio scorso non ha effettuato, per motivi di sicurezza, la spettacolare salita di via di Sangiuliano ed è rientrato in cattedrale.
Le indagini sono state delegate alla squadra mobile che svolge accertamenti anche su un presunto giro di scommesse clandestine sugli orari degli spostamenti del fercolo. L’iniziativa del capo vara, Claudio Consoli, di staccare i cordoni che lo trascinano ha sollevato proteste e contestazioni da parte di alcuni ‘devoti’.
All’arrivo del fercolo davanti alla cattedrale c’è stato un duro atto d’accusa di monsignor Barbaro Scionti: “Cari delinquenti, siete soli e isolati. I devoti e Sant’Agata non possono essere ostaggio”. Per Consoli e Scionti il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Claudio Sammartino, ha confermato la vigilanza.
In sede di Comitato si è discusso anche di quanto accaduto alla giornalista catanese Fabiola Foti, che ha trovato una testa di capretto tagliata a metà sul parabrezza della sua auto. Per lei, che ha presentato denuncia ai carabinieri, è stata disposta un”attenzione vigile’ delle istituzioni.
“Abbiamo fatto il Comitato con la presenza del procuratore Carmelo Zuccaro – ha confermato il prefetto Claudio Sammartino -, non sottovalutiamo alcunché. C’è grande attenzione su tutti gli aspetti e gli avvenimenti che sono accaduti in questi ultimi giorni, perché lo Stato deve essere sempre attento e vigile soprattutto nei momenti di criticità”.
L’ombra delle scommesse su Sant’Agata
La Procura di Catania apre un'inchiesta sull'annullamento della salita di Sangiuliano: "Non sottovalutiamo nulla". Confermata la scorta per Consoli e Scionti. VIDEO
VIDEO: la polizia guarda i filmati