Difendersi nel mondo digitale? Impariamo noi genitori per poter insegnare ai nostri figli.
Questo articolo è dedicato a chi ha figli piccoli, ma abbastanza grandi da usare TV smart, smartphone, tablet o il nostro pc di casa.
Probabilmente molti adolescenti e pre adolescenti hanno già un dispositivo personale, così come papà e mamma, oppure usano i nostri. Spesso non ci accorgiamo e non siamo con loro quando giocano, guardano la TV, aprono pagine di internet, scattano fotografie e usano i social. Usiamo il web come surrogato della tata.
Chi è genitore sa benissimo che i rischi della sicurezza dei bambini legati al web sono problemi reali che preoccupano molto.
Per questo scopo sono nate delle agenzie specializzate sia a livello Europeo (EU Kids Online) sia mondiale, per analizzare fenomeni quali:
- Accesso e usi di Internet
- Cyberbullismo
- Cyberhate
- Sexting
- Pornografia
- Incontri con persone conosciute online
Inutile pensare di impedire ai bambini l’uso di tablet, smartphone, pc o televisione: meglio conoscere i rischi possibili e soprattutto sapere come ridurli attraverso un utilizzo appropriato.
Sul web il bambino può trovare anche molti video interessanti che gli consentono di ampliare la sfera delle sue conoscenze, di studiare, di aprirsi verso nuovi mondi. Però bisogna sviluppare un lessico familiare ben prima dei 9-16 anni, che è il range di età in cui le competenze genitoriali in ambito digitale vengono, ahi noi, surclassate da quelle dei nostri figli.
Il problema è che i genitori, in genere, non hanno alcuna coscienza che la vita digitale dei figli è parte strutturante del loro sé. Ecco cosa significa per loro essere “nativi digitali”.
Per questo motivo, come genitori, dobbiamo conoscere noi stessi i rischi, insegnare ai nostri piccoli come difendersi e mettere in sicurezza quanto più possibile tutti i dispositivi di casa e i loro personali, affinché questo rischio sia sotto controllo.
Non è difficile, occorrono pochi semplici accorgimenti.
Decalogo per i genitori:
- Affiancate i più piccoli sin dalle prime navigazioni in rete in modo da capirne gli interessi e fornire consigli sui siti da evitare e su quelli che, invece, si possono visitare in sicurezza. Cercate di stare vicino ai bambini/ragazzi anche quando creano profili personali sui social network: valutate insieme quale foto sia migliore per il profilo, selezionate insieme le impostazioni di privacy scegliendo con accuratezza a chi saranno visibili i contenuti condivisi in rete, limitate la pubblicazione di contenuti/informazioni troppo personali. Nb: la gran parte dei social network prevede, quale età minima per l’iscrizione ai social network, 13 anni.
- Insegnate ai bambini a parlare con voi o agli insegnanti e a segnalare sempre se leggono o vedono qualcosa su Internet che li fa sentire a disagio o li spaventa, per esempio fotografie di persone adulte o di bambini nudi.
- Non lasciate i bambini e i ragazzi da soli a navigare troppe ore su internet: stabilite quanto tempo possono passare navigando per limitare l’esposizione ai rischi della rete.
- Insegnate l’importanza di mantenere riservata l’identità in rete: spiegategli che è importante non fornire dati personali come nome, cognome, età, indirizzo, numero di telefono, nome e orari della scuola, nome degli amici ad altri utenti di siti e social network, sia a garanzia della loro tutela che per quella della propria famiglia. Spiegate ai bambini che può essere pericoloso compilare moduli on line e dite loro di farlo solo dopo avervi consultato. Insegnate ai figli a non mandare mai vostre foto a qualcuno conosciuto via Internet senza il permesso di voi genitori.
- Se avete un computer fisso, collocatelo in una stanza centrale della casa piuttosto che nella camera dei ragazzi, per poter controllare in maniera discreta i contenuti visitati. Se invece avete tablet o smartphone, stabilite la semplice regola di consentirne l’uso in una zona centrale della casa in modo da sorvegliare senza far sentire vostro figlio “sotto controllo”.
- Mettete in chiaro da subito la vostra volontà di genitori di poter controllare la posta elettronica e i messaggi sui social dei figli più piccoli, visionando anche gli allegati. Se non conoscete il mittente non aprite i messaggi né eventuali allegati: questi possono contenere virus o spyware in grado di alterare il funzionamento del vostro dispositivo. Date le stesse indicazioni ai ragazzi più grandi.
- Insegnate ai vostri figli di non acconsentire alle richieste di incontrare personalmente chi hanno conosciuto in rete. Spiegate loro che le persone conosciute in chat o sui social network utilizzano, molto spesso, identità false per poter entrare in contatto con i minori e approfittare della loro buona fede. Ricordatevi, genitori, che on line le persone possono non essere quello che dicono di essere. La bambina con cui credete di chattare potrebbe essere un uomo adulto.
- Dite ai bambini/ragazzi di non rispondere alle provocazioni sui social e nelle chat; invitateli a non usare un linguaggio volgare, inappropriato, aggressivo e a comportarsi correttamente in rete. Spiegate ai ragazzi che ciò che fanno su internet non rimane anonimo ma lascia tracce informatiche che permettono di risalire agli autori delle condotte in rete.
- Insegnate ai ragazzi a difendersi dalla ludopatia: forme di ansia e di insicurezza possono portarlo a ricercare nel gioco stordimento, eccitazione, evasione – e persino punti di riferimento – fino a sviluppare una patologia vera e propria che a questa età rappresenta una problematica molto seria e duratura che rischia di danneggiare gran parte della vita adulta seguente. Depressione, fragilità psicologiche, stati d’ansia, attacchi di panico, infelicità, alessitimia, violenza sono le derive possibili. E’ dunque importante che nel corso della crescita ci si orienti verso forme sane di rinforzo e di gratificazione. Stili di vita che allargano la sfera degli interessi invece di restringerla a un susseguirsi di condotte ripetitive. Nell’infanzia, per esempio, una abitudine compulsiva ai videogiochi può costituire una premessa alla ludopatia che nell’adolescenza andrà ad aggiungersi alle problematiche tipiche di quell’età. Coloro che in età evolutiva si abituano a ottenere il piacere per questa via sono poi più inclini a passare dai giochi alla console ai giochi d’azzardo online. Fate comprendere ai ragazzi che è importante avere altri interessi come lo sport e i giochi con gli amici o con noi genitori. Per quanto difficile dovrete far capire il pericolo e avere polso nel negare il dispositivo informatico.
- Insegnate ai vostri ragazzi a difendersi dal cyberbullismo:
- Non rispondere a sms, mms, email o post molesti o offensivi nei tuoi profili sui social network.
- Se gli sms, mms, le email o i post nei tuoi profili sui social network ti infastidiscono cancellali, bloccando la persona che te li ha inviati (per vedere come bloccare, consulta la sezione “privacy” nella tua casella mail o nel tuo profilo).
- Salva i messaggi che ricevi prendendo nota del giorno e dell’ora in cui arrivano (se chat, salva la cronologia).
- A seconda di dove ricevi le minacce, cambia nickname, o numero di cellulare o l’indirizzo mail.
- Se qualcosa che avviene online ti infastidisce (o fa stare male un tuo amico), parlane con un adulto di cui ti fidi.
- In caso di minacce o proposte che ti infastidiscono, parlane immediatamente con gli adulti di cui ti fidi.
- Puoi chiedere un consiglio o un aiuto a Telefono Azzurro, per te o per un tuo compagno vittima di cyberbullismo, chiamando il numero 1.96.96 (anche in forma anonima).
Insomma, bisogna mettercela tutta per tutelare i nostri piccoli e metterli al sicuro da un mondo interconnesso che può nascondere parecchie insidie.
Ma il nostro compito di genitori non si deve fermare all’insegnare e super-visionare, dovremo, specie quando i nostri ragazzi ci chiederanno un po’ più di autonomia e responsabilità, diventare un po’ detective e anche un po’ psicologi.
Vediamo adesso quali sono i comportamenti dei nostri figli che possono metterci sull’avviso che qualcosa non va.
I comportamenti allarme:
Potrebbe essere tutt’altra l’origine del turbamento di vostro figlio, alcuni comportamenti non vanno sempre ascritti a situazioni di abuso o molestie, soprattutto se sta attraversando un momento evolutivo particolare (preadolescenza, adolescenza, separazioni o cambiamenti familiari). Tuttavia, se questi comportamenti riguardano l’uso del computer o del telefonino, vale la pena cercare di comprendere cosa sta realmente accadendo.
Ecco i casi in cui prestare attenzione:
- Se tuo figlio modifica improvvisamente le abitudini, sopratutto nell’uso del telefonino o del computer e passa molto tempo a scrivere messaggi social, a effettuare o ricevere chiamate, anche in tarda serata, e rimane connesso per molte ore al PC.
- Quando si allontana e si apparta ogni volta che riceve o effettua una chiamata con il telefonino o si connette a Internet.
- Se mostra ansia o rifiuta categoricamente di farti vedere il suo telefonino o lo schermo del computer mentre naviga o è connesso.
- Se consuma molto velocemente il credito telefonico e non ti dà spiegazioni circa i suoi consumi.
- Quando modifica i ritmi sonno-veglia (dorme troppo, dorme poco, ha incubi) o il comportamento alimentare e il rendimento scolastico.
L’augurio per tutti è quello di vivere con serenità l’approccio al web dei nostri figli, piccoli e un po’ più grandicelli, avendo fatto da genitori le scelte educative migliori per tutelarli e insegnare loro a farne un uso consapevole.
Nel prossimo articolo, cari genitori, vi daremo dei pratici strumenti tecnici, facili da applicare ai dispositivi di casa, che vi aiuteranno nell’impresa di proteggere e monitorare.
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