ACIREALE – Dopo l’appello lanciato ieri dal fratello di Enrico Cordella, l’ultimo dei dispersi della tragedia del mare a Santa Maria La Scala, e dal parroco della frazione, il popolo dei pescatori si è mobilitato.
Barche con strumenti per scandagliare i fondali e sub volontari sono al lavoro in mare per riportare ai familiari il corpo del giovane. “Conosciamo le correnti del posto e i fondali – spiega Rosario Pennisi, pescatore del posto – e stiamo scandagliando la zona da Santa Tecla fino a Capo Mulini. La zona è ricca di grotte, di incavi dove potrebbe essersi incagliato il corpo”.
Intanto questa mattina i vigili del fuoco di Catania avevano ricevuto la segnalazione dell’avvistamento di quella che sembrava una sagoma galleggiante nello specchio d’acqua antistante i faraglioni di Acitrezza. Concentrano le ricerche sull’area segnalata, la segnalazione si è rivelata un falso allarme.
“Speriamo che il mare ce lo restituisca”
Santa Maria La Scala. Quarto giorno di ricerche, il fratello di Enrico non si arrende: "Commosso dall'aiuto di tutti". I pescatori: "Conosciamo i fondali, ma ora si apre un'altra fase". VIDEO. Falso allarme per una sagoma galleggiante