PALERMO – L’esame del Dna è stato determinante per la soluzione di un furto di pomodorini. Non pomodorini qualsiasi ma la varietà “Hathor” coltivata nelle serre di Portopalo di Capo Passero, nel Siracusano. Pomodorino igp di qualità richiesto dagli chef stellati di tutto il mondo.
Le indagini, scattate dopo la denuncia del furto, si sono indirizzate subito su un’altra azienda che stava per rivendere il bottino. Il proprietario della partita di pomodorini rubata non si è limitato a dichiarare l’ammanco ma ha indicato che il prodotto era già stato confezionato nella cassette con il logo di un’altra ditta concorrente pronto per essere spedito.
Gli agenti del commissariato di Pachino si sono recati nell’azienda incriminata trovando il pomodorino che i titolari, padre e figlia, hanno dichiarato essere stato regolarmente comprato da una terza azienda.
Ma l’esame del Dna ha scagionato quest’ultima impresa. Secondo i tecnici del Crea di Tavazzano (Lodi) che hanno analizzato il profilo genetico dei pomodorini “i campioni del denunciante e della ditta incriminata presentano lo stesso profilo”. Padre e figlia sono ora accusate di ricettazione.
Il dna del pomodorino incastra i ladri
Portopalo di Capo Passero. Il prodotto rubato era della varietà Hathor, le analisi hanno smascherato ditta concorrente