Ieri le dure critiche dell’amministratore delegato del Catania, Pietro Lo Monaco, nei confronti dei tifosi delle curve, oggi la replica dei sostenitori rossazzurri attraverso i tanto vituperati social.
Alle parole del dirigente del club etneo, che ha parlato di “gioco al massacro”, “gusto sadico nel voler distruggere” e “tifosi che fischiano dopo mezz’ora perché vogliono vincere con 3-4 gol di scarto tutte le partite”, fa seguito la replica del tifo organizzato via Facebook, attraverso una pagina vicina proprio ai sostenitori della curva nord. Ecco, di seguito, il post di replica.
“Chi siamo noi, per cantare “Noi siamo il calcio Catania”?
Noi siamo gli amici di Fabrizio.
Noi siamo quelli che ogni volta che passiamo da Roseto Capo Spulico ci fermiamo per deporre un mazzo di fiori e recitare una preghiera.
Noi siamo quelli che eravamo in Chiesa, il 4 marzo del 1996, per i funerali del Cavaliere.
Noi siamo quelli di Lipari.
Noi siamo quelli di Gangi.
Noi siamo quelli di Ascoli, in 4000.
Noi siamo quelli in corteo in via La Farina, a Messina.
Noi siamo quelli in corteo con le macchine, alla circonvallazione di Palermo.
Noi siamo quelli che hanno pianto, il 31 luglio del 1993.
Noi siamo quelli che ogni anno rinnovano il murales di piazza Dante.
Noi siamo quelli che facciamo vite così diverse, l’uno dall’altro, ma in nome del Catania siamo tutti la stessa cosa.
Noi siamo quelli che ci abbracciamo dopo un gol, senza nemmeno conoscerci.
Noi non abbiamo bisogno di conoscerci, perché ci riconosciamo.
Noi siamo depositari della fede che ci hanno tramandato i nostri padri, e che trasmetteremo ai nostri figli.
Noi siamo quella sciarpa di lana cucita a mano dalla nonna.
Noi siamo un popolo.
Noi siamo una fede.
Noi siamo una passione.
Noi siamo un ideale. Che non lasceremo morire.
Noi non siamo i proprietari del Catania. Ma ciascuno di noi, e tutti insieme, siamo i padroni di quello che significa esserne tifosi.
E lei chi è, direttore?”.