ROMA – Costi che superano i benefici per circa 7-8 miliardi di euro sia nello scenario più ottimistico che in quello considerato ‘realistico’, un saldo non poco inferiore nel caso si realizzasse solo la cosiddetta ‘mini-Tav’ e il rischio di dover pagare fino a 1,7 miliardi tra penali e rimborsi nel caso di scioglimento del progetto.
Sono alcune delle indicazioni che emergono dall’analisi costi-benefici sulla Tav Torino-Lione e dalla relazione tecnico-giuridica pubblicate dal ministero delle Infrastrutture e trasporti.
“I numeri dell’analisi economica sono estremamente negativi, direi impietosi”, dice il ministro Danilo Toninelli. “Su diverse modalità di attuazione della Tav si può ragionare – ribatte il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari -, ma non realizzarla non la ritengo un’ipotesi percorribile. E’ un’analisi tecnica come altre, non è il vangelo”.
Per il commissario straordinario per la Tav Paolo Foietta “lo studio presenta oggettivi elementi di debolezza: costi gonfiati, benefici sottodimensionati e le accise come elemento centrale”. Marco Ponti, capo della commissione per l’analisi costi-benefici del Tav, replica: “Il commissario Foietta è pagato, perde lo stipendio, è umano. Ed è comprensibile che sia molto nervoso. Ma non è un economista e non fa questo tipo di analisi costi-benefici. Qualche cautela in più da una persona che è in palese conflitto di interessi la userei”.
Tav, più costi che benefici: “Si va sotto di 7 miliardi”
Arriva la relazione degli esperti. Toninelli: "Dati impietosi". La Lega: "Non è il Vangelo"